Dal 1950 al 1954 Ray Bradbury scrisse una serie di racconti di fantascienza raccolti nel libro “Cronache marziane”. I racconti sono legati fra loro dal tema comune della futura esplorazione e colonizzazione del pianeta Marte. Anche se opera di pura fantasia, non entrando l’autore nei dettagli tecnici del lontano futuro, essa appare più rivolta alla descrizione del genere umano che al suo futuro modo di vivere. La definizione di ciclo di fantascienza, com’era intesa all’epoca, risulta quindi stretta per quest’opera, che si è imposta per meriti che vanno al di là di un genere. Cronache marziane ha infatti legato il suo successo a un sentimento di nostalgia nei confronti di una vita più vicina alla natura, sebbene incorniciata da un panorama futuristico, e al mito della frontiera e dell’esplorazione.

E veniamo a me.

Quest’anno, come lo scorso anno, per sfuggire al bollente Caronte, per non intrupparmi nel mainstream delle Dolomiti-VIP, ho affittato una piccola casetta in un paesino in provincia di Salerno a 730 mt,. di altezza (Acerno) e con 2.500 abitanti.

Anche io – proveniente dalla putrescente Roma Capitale – sono ansioso di riscoprire una vita più vicina alla natura e con rapporti interpersonali più “umani”. Poi, siccome mi piace condividere, ho deciso di tenere buona nota delle scoperte che sto facendo e delle esperienze che vivrò. Pensando a Ray Bradbury non potevo non intitolare la serie di post che verrà “Cronache paesane”! Lo spirito di scoperta e di conoscenza è il medesimo.

Non so se questo sarà il primo e unico post oppure se a questo ne seguiranno altri e quanti. Vedremo. L’affitto della casetta scade il 31 agosto.

Prima osservazione abbastanza scontata: qui si conoscono tutti: non c’è bisogno di agenzie o di telefono. Era iniziata l’ultima decade di luglio e ancora non avevo una sistemazione. Domenica pomeriggio, ore 19, vado in piazza con una amica con ascendenze locali. Il passaparola è veloce: sono tutti lì in piazza, l’alloggio è trovato in 10 minuti.

Seconda osservazione: qui i canoni che regolano gli affitti delle case per vacanza sono ben diversi dalla capitale o, meglio, non esistono affatto. Il proprietario della casa non era in cerca di un turista a cui affittare la casa, era un immobile tenuto a disposizione. Mi ha fatto un favore, e gliene sono molto grato perché la casa è bella e funzionale, o – piuttosto – ha fatto un favore ad un amico della mia amica locale.

La gentilezza, come la calma e la pacatezza, qui sono di casa. Ho fatto presente che non c’era il pentolame e il tubo del gas perdeva e ho chiesto che almeno per queste incombenze, provvedesse lui. Il Proprietario non ha battuto ciglio: tubo del gas sostituito e padella, pentola e pentolino acquistati all’istante. Super gentile.

La casetta, una stanza da letto, soggiornino, piccola cucina, bagno e bagnetto, è proprio al centro del paese e, cosa molto simpatica, i due “balconi” di soggiornino e cucina danno proprio sull’orto, accessibile con tre gradini, amorevolmente curato dal proprietario. Finora ho assaggiato i cetrioli appena staccati dalla pianta. Vi assicuro che la differenza con quelli acquistati al mercato si sente.

Il piccolo numero di abitanti, poi, costituisce un formidabile controllo sociale. In tre giorni tutti mi conoscono, sanno chi sono dove abito e, anche, quali sono i miei gusti. Io sono un po’ distratto, mi stupisce la quantità di saluti che ricevo per strada da perfetti sconosciuti e ho iniziato a salutare per primo ogni persona che incontro. Noto che la cosa è apprezzata.

Per oggi basta. Ma ho già tante cose da raccontare: la quantità di bimbi che – beati loro – giocano ancora per strada, i preparativi per la “grande festa del Santo Patrono” dove sono attese star della TV, i prezzi ridotti del 50% di bar e ristoranti rispetto a Roma [un esempio: caffè e brioche nel miglior bar/pasticceria solo due euro],

Vi racconterò non solo cose belle ma anche tante potenzialità inespresse.

Alla prossima.