Archivio degli articoli con tag: fiume

Mi faccio un po’ di pubblicità. Ho l’abitudine di raccogliere i ricordi di viaggio in volumetti che pubblico su Amazon in formato Ebook. Oggi ho pubblicato quello sulla Cambogia. Ho raccolto in questo libretto le mie impressioni di viaggio, nel gennaio/febbraio 2014, per fissarle nella memoria e sulla carta e per rendere partecipe, chi vorrà leggerlo, delle mie sensazioni, delle mie riflessioni su quel Paese che non è solo i templi di Angkor.
Ho ritenuto opportuno arricchire il testo di mie fotografie che ritraggono quello di cui parlo e, per non appesantire la lettura, di collegamenti ipertestuali agli alberghi, ai luoghi e agli argomenti che esulano un po’ dal racconto personale.
Ovviamente, questo testo non è una guida, non ne ha né la completezza né la pretesa. E’ solo un racconto di impressioni e ricordi di un viaggio bellissimo che, spesso, in una guida non trovano posto ma, forse, meglio di una guida possono raccontare e spiegare un Paese in corsa veloce verso la modernità.
Phnom Pehn, Siem Reap, i famosi templi, i tristi ricordi della sanguinosa dittatura, il Mekong, Kratie, la regione di Ratanakiri sono raccontati con la voce e le riflessioni di un viaggiatore curioso.

Per chi volesse vederlo, o comprarlo, il link è qui: http://www.amazon.it/Cambogia-pietre-fiumi-villaggi-Ferraiolo-ebook/dp/B00LG5YNK6/ref=sr_1_1?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1404329081&sr=1-1&keywords=cambogia+pietre

Questa è la copertina. Buona lettura

Racconto di un bel viaggio in Cambogia

Racconto di un bel viaggio in Cambogia

 

Ancora un articolo su Photoshop e sui suoi meriti. Molti sono i detrattori e gli strenui difensori della realtà. Le fotografie riproducono la realtà e la realtà non va toccata. Per modificare la realtà secondo la propria interpretazione, esiste la pittura, il pennello e il quadro.

Ma la realtà cosa è: quella che osserva o sente il fotografo o quella che si vede nelle fotografie? La domanda è sensata, perché si tratta di due rappresentazioni diverse. L’occhio  è solo un tramite per la visione umana che avviene con il cervello ed è influenzata dall’umore, dall’entusiasmo e dall’interesse per il luogo che si sta visitando. L’occhio umano, in combinazione con il cervello, poi , non è per nulla paragonabile ad un obbiettivo fotografico. E’ capace di focheggiare nello stesso momento come un 24mm e un 300mm. E’ capace di escludere dalla visone quel filo elettrico che taglia a metà lo splendido paesaggio o il piede che entra nell’inquadratura. E’ capace di vedere come “bianco” nella stessa inquadratura sia il vestito della sposa al sole, sia la neve all’ombra. Non è soggetto a parametri come grana, rumore, bilancimento del bianco, temperatura colore. Il cervello vede quel che vuole vedere e di quello che ha vluto vedere conserva il ricordo.

La macchina fotografica, per quanto perfezionata possa essere, non potrà mai competere con il connubio occhio/cervello. E’ stupida, si limita a registrare sui pixel del suo sensore la luce che gli arriva dall’obbiettivo secondo i parametri generali impostati dal fotografo. E questi parametri sono generali, quindi validi per tutta l’immagine. Se dici alla fotocamera che la luce è quella di pieno sole, la fotocamera registrerà tutti i particolari dell’immagine con il parametro “Pieno sole a 5.500 gradi Kelvin”. L’abito della sposa al sole risulterà bianco, ma la candida camicia dello sposo rimasto all’ombra diventerà azzurra. Se il fotografo imposta una profondità di campo da 10 metri all’infinito in cui tutto è a fuoco, il filo elettrico che attraversa la scena diventerà un frego nero nella fotografia. Se il sole è di lato, lo spledido paesaggo estivo apparirà, per i riflessi interni all’obbiettivo, come immerso nella foschia. Eppure era una giornata limpida, spergiurerà il fotografo..

E’ questa la realtà che il fotografo voleva rappresentare, conservare e condividere? Ammetto di usare molto Photoshop, per accendere i colori, correggere i difetti, per rendere le mie fotografie più simili a quello che ho fotografato.

Le mie ultime fotografie sulla Cambogia, disponibili su www.behance.net/sergioferraiolo/, ne sono un esempio.

Non so se il grande Steve McCurry  nelle sue foto dedicate alla Cambogia abbia usato Photoshop, ma son certo più belle delle mie.

Come al solito vi lascio con un esempio della stessa foto senza e con Photoshop. Mi farebbe piacere leggere i vostri commenti

Lungoil fiume originale

Lungoil fiume originale

 

E, questa qui sotto, è stata un po’ ritoccata

 

Lungo il fiume ritoccata

Lungo il fiume ritoccata

Pagaiando sul Mekong, su una piroga molto instabile, con la vogatrice perfetta sconosciuta, con piccoli coccodrilli che nuotavano con noi.

Eppure tanta tranquillità e pace

pagaiando sul Mekong

pagaiando sul Mekong

Su una piroga, esplorando il fiume

in piroga sul Mekong

in piroga sul Mekong

image

Piove, il livello del fiume sale. La scala conduce direttamente in acqua

Immagine

 

Oggi è una brutta giornata in Ufficio, senza soste, ansia e nervosismo…….

Voglia di evadere, di viaggiare, di andare in un posto sensa ansia che solo a vederlo di trasmetta tranquillità.

Cerco con la mente e mi torna in memoria questa immagine di una pescatrice che torna in barca sul far della sera.

donna in barca

 

Vi ricordate il film di F.F.Coppola Apocalipse now? E’ un film del 1979 che racconta la guerra del Vietnam e la ricerca di un colonnello USA scomparso, probabilmente un disertore. La storia è ambientata su una piccola imbarcazione che risale il fiume Mekong. Scenari di guerra. Napalm, distruzione. Uomini resi folli dalla folle guerra.

Oggi il Mekong è un meraviglioso fiume da risalire lentamente, osservando l’economia acquatica tipica di quei posti. Scenari da sogno. Un viaggio da mettere in programma.

Navigazione sul Mekong

sergioferraiolo

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