Archivi per il mese di: aprile, 2020

In un precedente post avevo dato per scontato la buona fede dell’Unione europea sul “nuovo MES” senza condizioni capestro, senza Troika,  senza FMI, etc.

Ma, ora, qualche dubbio mi è venuto.  Mi è venuto il dubbio che le “stringenti condizionalità” di cui parla l’art. 136 del Trattato TFUE (Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea) possano applicarsi anche al MES “senza condizioni” proposto dall’Eurogruppo il 9 aprile e approvato dal Consiglio europeo il 23 aprile 2020.

Non sono un economista e probabilmente sbaglio. Anzi se c’è qualcuno che mi possa dare lumi sarà il benvenuto.

Ho cercato di ricostruire la storia di questo benedetto MES (o ESM in lingua inglese) senza preoccuparmi di chi, in Italia, lo abbia approvato e recepito. Basta solo che si sappia che il MES è nei trattati da anni e ogni Stato membro della zona Euro può decidere di farvi ricorso o meno.

VI prego di seguirmi nel ragionamento che, grazie ai vari link, cercherò di rendere il più stringato possibile.

Il 25 marzo 2011, il Consiglio europeo, in forza dell’art. 48 del Trattato TUE, (Trattato sull’Unione europea) deliberando all’unanimità, con il parere positivo del Parlamento europeo, della Commissione europea e della BCE approvò una modifica dell’articolo 136 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea, introducendo il MES (o ESM).

Il comma introdotto recita così: “All’articolo 136 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea è aggiunto il paragrafo seguente: «3. Gli Stati membri la cui moneta è l’euro possono istituire un meccanismo di stabilità da attivare ove indispensa­bile per salvaguardare la stabilità della zona euro nel suo insieme. La concessione di qualsiasi assistenza finanziaria necessaria nell’ambito del meccanismo sarà soggetta a una rigorosa condizionalità.

Ecco, la rigorosa condizionalità, ossia lo spauracchio della Troika, del FMI, della Commissione, che ti tagliano le pensioni è quello agitato da Salvini e compagni. Ovviamente le “rigorose condizionalità” sono stabilite di volta in volta alla richiesta di uno Stato membro di accedere al fondo e determinate dallo stato finanziario e dalle condizioni economiche del richiedente. (uno Stato membro che chiede 100 miliardi deve indicare e, l’UE controllerà, come potrà restituire i soldi prestati)

Il 9 aprile, l’Eurogruppo (che è un organo informale del Consiglio europeo in cui si riuniscono i ministri responsabili dell’economia dei singoli Stati membri della zona Euro) si è riunito e ha approvato un documento

che potete vedere cliccando qui dove vengono illustrate le varie proposte per superare la crisi economica derivante dalla pandemia.

Il ricorso al MES (o ESM) è trattato al punto 16.

Le conclusioni dell’Eurogruppo furono inviate al Presidente del Consiglio europeo Michels il 10 aprile successivo.

Il 23 aprile 2020 il Consiglio europeo, in videoconferenza informale, si è limitato ad approvare la relazione dell’Eurogruppo e a dare mandato alla Commissione di riempire di significato le suddette proposte dandosi appuntamento, sempre in veste informale, il 6 maggio 2020 per poi decidere entro i primi di giugno.

Più volte, i questi giorni, L’Unione europea, i leader politici, tranne Lega e Fratelli d’Italia, hanno reso plauso a queste conclusioni e solennemente affermato che nella linea di credito del MES (o ESM) rivolto alle esigenze sanitarie per il contrasto alla pandemia COVID-19 e limitato al 2% del PIL non ci sarebbero state condizioni salvo quella della restituzione ad un tasso oscillante intorno allo 0,5% annuo. Quindi niente “stringenti condizionalità” previste dall’articolo 136 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea.

Lo stesso Carlo Cottarelli, in un video meeting (qui il video) organizzato il 24 aprile 2020 dallo IAI (Istituto per gli Affari internazionali) ha sostenuto che lo stesso servizio giuridico del MES ha sostenuto la compatibilità del MES “versione light anti Coronavirus” con i Trattati.

Fin qui i fatti fino ad oggi.

Tutto bene, quindi? L’Italia potrà accedere ai 36 miliardi di euro (corrispondenti al 2% del suo PIL) senza altre condizioni che il restituirlo alla scadenza (pare 2 anni) al favorevole tasso dello 0,5% e senza – come dicono la Lega e Fratelli d’Italia –  cedere la nostra sovranità alla Troika o al Fondo monetario internazionale? Io lo spero ardentemente e lo spera anche il nostro Sistema Sanitario Nazionale, molto in sofferenza con il COVID-19.

È vero che le condizioni del prestito si stabiliscono al momento della richiesta e prima della sua concessione e non dopo, come sostengono Lega e Fratelli d’Italia, ma in tutti i documenti di cui ho fin ora parlato di assenza delle ormai famose “stringenti condizioni” non se ne parla proprio.

Come ho citato all’inizio il documento dell’Eurogruppo del 9 aprile, fatto proprio dal Consiglio europeo il successivo 23 aprile, tratta del MES al paragrafo 16. Lo riporto – per non generare confusione o contrasti – sia in inglese (ufficiale) sia in una modesta traduzione in italiano.

In Inglese:

16) Safety nets in the EU and EA. Safety nets are in place in the euro area and the EU. In the euro area, the ESM is equipped with instruments that could be used, as needed, in a manner adapted to the nature of the symmetric shock caused by COVID 19. We propose to establish a Pandemic Crisis Support, based on the existing ECCL precautionary credit line and adjusted in light of this specific challenge, as a relevant safeguard for euro area Member States affected by this external shock. It would be available to all euro area Member States during these times of crisis, with standardised terms agreed in advance by the ESM Governing Bodies, reflecting the current challenges, on the basis of up-front assessments by the European institutions. The only requirement to access the credit line will be that euro area Member States requesting support would commit to use this credit line to support domestic financing of direct and indirect healthcare, cure and prevention related costs due to the COVID 19 crisis. The provisions of the ESM Treaty will be followed. Access granted will be 2% of the respective Member’s GDP as of end-2019, as a benchmark. With a mandate from the Leaders, we will strive to make this instrument available within two weeks, while respecting national procedures and constitutional requirements. The credit line will be available until the COVID 19 crisis is over. Afterwards, euro area Member States would remain committed to strengthen economic and financial fundamentals, consistent with the EU economic and fiscal coordination and surveillance frameworks, including any flexibility applied by the competent EU institutions. The Balance of Payments Facility can provide financial support to Member States that have not adopted the euro. It should be applied in a way which duly takes into account the special circumstances of the current crisis.

In italiano:

16) Reti di sicurezza nell’UE e EA. Le reti di sicurezza sono in atto nell’area dell’euro e nell’UE. Nell’area dell’euro, il MES è dotato di strumenti che potrebbero essere utilizzati, se necessario, in modo adattato alla natura dello shock simmetrico causato da COVID 19. Proponiamo di istituire un sostegno di crisi pandemica, basato sull’esistente precauzione ECCL [Linea di credito soggetta a condizioni rafforzate (ECCL): a disposizione degli Stati membri la cui situazione economica e finanziaria continua a essere solida, ma che non soddisfano i criteri di ammissibilità della PCCL. Il ricorso all’ECCL è subordinato all’adozione di misure correttive volte a evitare problemi futuri per quanto concerne l’accesso al finanziamento sul mercato n.d.e].  linea di credito e adattata alla luce di questa specifica sfida, quale garanzia pertinente per gli Stati membri dell’area dell’euro colpiti da questo shock esterno. Sarebbe disponibile per tutti gli Stati membri dell’area dell’euro durante questi periodi di crisi, con condizioni standardizzate concordate in anticipo dagli organi direttivi del MES, che riflettano le sfide attuali, sulla base di valutazioni anticipate da parte delle istituzioni europee. L’unico requisito per accedere alla linea di credito sarà che gli Stati membri dell’area dell’euro che richiedono assistenza si impegnino a utilizzare questa linea di credito per sostenere il finanziamento interno dell’assistenza sanitaria diretta e indiretta, i costi relativi alla cura e alla prevenzione dovuti alla crisi COVID 19. Seguiranno le disposizioni del Trattato MES. L’accesso concesso sarà il 2% del PIL del rispettivo membro alla fine del 2019, come parametro di riferimento. Con un mandato dei leader, ci impegneremo a rendere questo strumento disponibile entro due settimane, nel rispetto delle procedure nazionali e dei requisiti costituzionali. La linea di credito sarà disponibile fino alla fine della crisi di COVID 19. Successivamente, gli Stati membri dell’area dell’euro rimarranno impegnati a rafforzare i fondamenti economici e finanziari, coerentemente con i quadri di coordinamento e sorveglianza economica e fiscale dell’UE, compresa l’eventuale flessibilità applicata dalle competenti istituzioni dell’UE. Lo strumento per la bilancia dei pagamenti può fornire sostegno finanziario agli Stati membri che non hanno adottato l’euro. Dovrebbe essere applicato in un modo che tenga debitamente conto delle circostanze speciali dell’attuale crisi.”

Quindi l’Eurogruppo afferma 1) che saranno seguite le previsioni del Trattato MES (che all’art. 136 del TFUE comprendono le “stringenti condizionalità) e 2) che il sostegno sarà basato sull’esistente ECCL (la linea di credito soggetta a condizioni rafforzate a disposizione degli Stati membri……previa adozione di misure correttive.

Quello che manca è proprio l’accenno all’assenza delle famose “stringenti condizionalità” che a mio parere, in assenza di disposizioni contrarie si continueranno ad applicare.

Lo stesso IAI nella sua pagina di presentazione del MES, esprime qualche dubbio: “Ancora non è chiaro come e se il Mes darà la possibilità di accedere a linee di credito, senza alcuna condizionalità, che gli Stati membri potranno utilizzare solo per investimenti sanitari diretti e indiretti dovuti all’emergenza coronavirus.”.

Come dice il proverbio “Carta canta…”. Può benissimo darsi che io mi sia perso qualche fondamentale passaggio, qualche decisione che sgombra il MES “light” dalle “stringenti condizionalità”. Ma io non l’ho trovato. Spero ardentemente che qualcuno mi smentisca. Sarei molto contento di ciò. Ma – per me – ora il quadro non è chiaro.

Visto che il MES è stato introdotto con una modifica dei Trattati in seguito ad una decisione del Consiglio europeo, presa all’unanimità, con il conforme parere del Parlamento, della Commissione e della BCE, visto che tutti questi enti sono d’accordo come testimoniano le risultanze dell’ultimo Consiglio europeo, sia pur tenuto in versione informale, perché non formalizzare la decisione del Consiglio europeo, dando conto dei prescritti pareri favorevoli e fare una modifica al paragrafo dell’articolo 136 del TFUE, sancendo che le “stringenti condizionalità” possono essere in determinati casi, escluse dal Consiglio europeo?

E’ difficile conquistare la libertà, ma è facilissimo perderla.

Teniamocela stretta

 Per la storia del MES potete riferirvi alla pagina di Wikipedia

https://it.wikipedia.org/wiki/Meccanismo_europeo_di_stabilit%C3%A0

che reputo abbastanza completa.

In sintesi il MES è un Fondo a cui possono accedere gli Stati con l’acqua alla gola… Il problema è che se si accede a tal fondo, poi la  Troika, composta da rappresentanti della Commissione europea, della Banca centrale europea e del Fondo monetario internazionale ti sta addosso, affichè lo Stato richiedente risani l’economia (vedi Grecia).

L’approvazione del MES è una questione complicata perché bisogna distinguere diverse fasi. L’approvazione in sede Europea fu presa il 25 marzo 2011 (governo Berlusconi). Il comunicato stampa del Consiglio dei Ministri del Governo Berlusconi IV del 3/8/2011 riporta l’approvazione nel corso della riunione della “Decisione del Consiglio Europeo 2011/199/UE, che modifica l’art. 136 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea relativamente ad un meccanismo di stabilità (ESM-European Stability Mechanism) nei Paesi la cui moneta è l’Euro, del relativo disegno di legge per la ratifica. Obiettivo della decisione che tutti gli stati dell’Eurozona possano istituire, se necessario, un meccanismo che renderà possibile affrontare situazioni di rischio per la stabilità finanziaria dell’intera area dell’Euro.”

La ratifica parlamentare finale avvenne alla Camera dei Deputati il 19/7/2012 con 325 sì, 53 no e 36 astenuti (votazione n. 13, seduta n. 669 del 19/07/2012) ad opera del Governo Monti che era un “governo “Tecnico” con l’appoggio di PdL, PD, UdC, FLI, ApI, RI, MpA, Fareitalia, PID, PLI, PRI, LD, AdC, PSI, MAIE, IdV (fino al 16/12/2011). Quindi è corretto dire che Lega non lo votò. Per quanto riguarda Fratelli d’Italia, la formazione politica non era ancora nata e Giorgia Meloni militava in Forza Italia, ma non partecipo’ alla votazione.

I CinqueStelle e la Lega Nord Salvini hanno fatto una bandiera nel non aderire al Mes (che, comunque è già nei trattati e, quindi nell’ordinamento italiano) perché – dicono – poi l’Italia perderà la sua sovranità dovendo eseguire gli ordini della Troika.

La svolta si è avuta nell’ultimo eurogruppo che, nelle sue conclusioni del 9 aprile 2020 (vedi  https://www.consilium.europa.eu/en/press/press-releases/2020/04/09/report-on-the-comprehensive-economic-policy-response-to-the-covid-19-pandemic/) ha deciso di proporre al Consiglio europeo (si terrà il 23 aprile) uno split del Mes. Ossia ogni Stato potrà prendere dal MES ad interesse irrisorio (0,40%) una quota pari al 2% del suo PIL (per l’Italia sono 36 miliardi di euro) e, se li usa per pagare conseguenze DIRETTTE o INDIRETTE delle spese sanitarie effettuate per la lotta al Coronavirus, non ci saranno conseguenze di Troika o altro, l’unico obbligo sarà quello di restituirlo. Riguardo alla entità della restituzione si è ipotizzato anche l’eliminazione totale del MES, per cui all”Italia saranno rimborsati i 12 miliard che ha messo alla sua creazione.

Questa conclusione dell’Eurogruppo (che vede tutti gli Stati d’accordo e che dovrà essere approvata dal Consiglio europeo del 23 aprile 2020) risulta indigesta a Lega e Cinquestelle che hanno sempre detto che MAI e poi MAI l’Italia avrebbe aderito al MES e che anche se il Consiglio dirà OK alle conclusion dell’Eurogruppo, poi la Troika interverrà sempre (su quali basi non si sa).

Questa è la situazione ad oggi.

Previsione:

Conte già in conferenza stampa ha dichiarato che l’Italia non si è opposta al Mes senza condizioni perché altri Paesi (come la Spagna) lo volevano [grande atto di generosità] ma che l’Italia avrebbe approfittato solo delle altre linee di credito predisposte dall’Unione Europea (fondo SURE, pagamento della Cassa integrazione e altro. vedi qui:https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_20_652

e qui: https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/health/coronavirus-response_it) ma mai al MES.

nelle ultime 48 ore, sulla spinta di PD, Italia Viva, e, da ultimo di Forza Italia, Conte  ha ammorbidito la sua posizione, affermando che la decisione italiana scaturirà dal dibattito del 23 aprile.

Secondo me, il 23 aprile, visto che di eurobond non se ne parla proprio, il Mes senza condizioni sarà approvato con proclami italiani di non partecipazione, ma poi….. pecunia non olet, visto che son 36 miliardi praticamente gratis. L’alternativa sarebbero tasse e patrimoniale.

L’incognita è la lettera che Macron ha sritto al presidente del Consiglio europo Michels con una proposta di Fondo di cui non si conoscono ancora i particolari.

Unione europea

 Salvini  e  i suoi ieri hanno votato, al Parlamento europeo, non solo contro il MES  ma anche contro i Coronabond e il Recovery found, soldi che l’Italia ha bisogno come dell’ossigeno e che l’UE, dopo qualche tentennamento, ha messo sul piatto.

Lo scopo della Lega, secondo una mia impressione, è chiarissimo. Prendendo spunto dal 51% degli italiani che oggi vedono l’Europa come il fumo negli occhi, senza sapere o contare sul fatto che i soldi che ci dà l’Europa sono l’unica cosa che ci tiene in piedi, Salvini e i suoi vogliono uscire dall’Europa. Perché non l’ho capito, visto che con il nostro debito pubblico, senza Europa faremmo una brutta fine.

Ma non è di questo che vi voglio parlare.

Vorrei dire due parole sull’avversione al MES di Lega e Cinquestelle.

Si sono dette tante parole, vere e false sul MES.

Basta non essere pigri e andare a quadrare le fonti.

Salvini e i suoi si stanno sgolando a dire che se prendiamo soldi da Mes, poi arriva la Troika come in Grecia. E arriva anche se il Consiglio dice che – per le spese mediche – non ci sono condizionalità perché il MES è nei Trattati ed è assistito da condizionalità tout court.

Sbagliato.

 Andiamo a ritroso.

Il MES fu introdotto nei  trattati da una semplice decisione del Consiglio europeo del 25 marzo 2011 (qui il link) : “Articolo 1. All’articolo 136 del trattato sul funzionamento dell’Unione eu­ropea è aggiunto il paragrafo seguente: «3. Gli Stati membri la cui moneta è l’euro possono istituire un meccanismo di stabilità da attivare ove indispensa­bile per salvaguardare la stabilità della zona euro nel suo insieme. La concessione di qualsiasi assistenza finanziaria necessaria nell’ambito del meccanismo sarà soggetta a una rigorosa condizionalità.

Quindi se esiste la possibilità che una decisione del Consiglio europeo inserisca nei Trattati  un MES  soggetto a rigorosa condizionalità, basterà una analoga decisione del Consiglio europeo convocato per il 23 aprile per disporre un MES privo di condizionalità per le spese mediche , e connesse, relative al Coronavirus. E poiché la dizione “condizionalità” è molto molto generica, dipenderà dalla forza contrattuale dei singoli Stati includervi qualsiasi altra spesa.

Ricordo che l’adesione al MES senza condizione vale un prestito allo 0,5% per 36 miliardi di euro per l’Italia.

Meditate e riflettete su quello che vi dicono i Partiti

Sì, oggi quanti ne abbiamo? È giovedì? È sabato, non lo so. Sono giorni più o meno uguali che scorrono lisci fra letture, social, video chat, TV, quotidiani appuntamenti con Borrelli con i numeri che vanno giù e su come il nostro umore. Ma ho dormito male. Ho avuto incubi. Forse qualcosa che ho mangiato.

Ho sognato che il mondo era preda di una incredibile pandemia. Ho sognato che tutti i Paesi si affidavano all’OMS (WHO) raddoppiando i fondi messi a disposizione e si adeguavano senza timore alle sue disposizioni emanate nel modo più autorevole e chiaro.

Ho sognato che tutti abbiano capito che stiamo combattendo contro un virus che quattro mesi fa non compariva neppure negli ultimi libri di medicina e che quindi alcuni tentennamenti o indecisioni siano più che comprensibili.

Ho sognato che tutti abbiano capito che non disponiamo altro che armi palliative contro questa pandemia e che non infettarci a vicenda è l’unico modo serio di “contenerlo”. Ed ho sognato che, come fanno da sempre gli orientali, ci abituassimo a portare una mascherina sulla bocca per evitare che in nostro alito, il nostro colpo di tosse, il nostro starnuto, possa infettare chi ci sta vicino. Ho sognato che tutti abbiano capito che le mascherine chirurgiche, le uniche che possiamo avere [è impensabile di avere 180.000.000 di mascherine FFP3 al giorno, visto che vanno cambiate ogni 5 ore] servono altruisticamente a non infettare gli altri, e molto poco per proteggere noi.

Ho sognato che – visto che mediamente tutti stiamo molto meglio di questi abitanti di Mumbai costretti anche loro al lockdown

– tutti, con grande senso di responsabilità, rinunciassimo ognuno alle cose non indispensabili: il runner dilettante alla corsa in prossimità di altri umani, il cinofilo che non stressa il suo cucciolo con tre passeggiate quotidiane. I condomini che – al solo scopo di sfidare l’ordine costituito – fanno gruppo davanti ad una tavola imbandita.

E poi ho sognato che, almeno in questa occasione parecchio grave non si siano alzati i soliti galli che aprono la bocca solo per dividere le orecchie, per pontificare su presunti farmaci miracolosi noti solo a loro e a Facebook, oppure per dar corpo a strampalate teorie sull’origine e la possibile cura del virus, magari solo facendosi una passeggiata per Tokio.

Ho sognato che nessuno avrebbe accusato l’altro per presunte mancanze, ma – insieme – rimandando le polemiche si lavori al bene comune.

Ho sognato che l’accordo fra Google e Apple che ci regalerebbe un’App capace di tracciare in modo anonimo gli incontri ravvicinati con positivi era accolto con tripudio generale [stesso metodo usato dalla Corea del sud] e che nessuno, che tutti i propri dati , ma proprio tutti, anche il codice del conto in banca, fornisce spontaneamente al web, si mettesse a cavillare su speciose violazione sulla privacy.

E non basta – il sogno è lungo – ho sognato che giudici emeriti della Corte Costituzionale, alla dolce età di 84 anni sostenessero il Governo, senza fare cavilli sulla legittimazione alla limitazione della libertà di circolazione [limitazione d’altronde sancita per motivi di sanità pubblica dall’articolo 16 della Costituzione].

E ho sognato pure che tutti noi, italiani, europei e cittadini del mondo, accumunati dal pericolo della sesta estinzione, predetta anche da Yuval Harari, si mettano insieme senza stare a cavillare su un timbro mancante, una certificato assente e, spingendosi alla sostanza, cerchino soluzioni idonee alla fine della pandemia.

E ho sognato ancora che la politica si stringesse intorno al detto anglosassone “Buono o Cattivo, è il mio Presidente!”, si va tutti uniti fino alla fine della battaglia. I conti si fanno dopo. Ho sognato che nessuno, in nome di una pregressa, elettoralistica avversione, rinunciasse a 36 miliardi gratis, erogati praticamente gratis se usati per l’emergenza sanitaria.

Ho sognato anche che giornalisti di fama, dall’alto del loro smisurato ego ed orgoglio, trasmettessero le dichiarazioni del Presidente del Consiglio senza alcun commento che prefigurasse un intento censorio, arrogandosi il diritto di decidere, nel merito, cosa il Presidente del Consiglio possa o non possa dire e poi si dilungasse in una toppa peggiore del buco..

Ho sognato ancora che l’opposizione, sale della democrazia, in questo particolare momento esprimesse le sue opinioni, ma senza falsare i fatti, senza dire bugie, senza avvelenare il terreno con palesi Fake News, senza fare proposte assurde, fatte solo per farsele rifiutare e poi recriminare..

Sì, ho sognato.

Poi mi sono svegliato.

E ho trovato altro.

Ieri abbiamo avuto le prime notizie meno negative sull’andamento del Coronavirus. Ma tutti, da Brusaferro a Speranza a Borrelli, si sono affrettati a stoppare qualsiasi tentativo di apertura: non siamo neppure alla metà dell’opera, se si allentano ora i freni, tocca ricominciare tutto da capo. Capisco benissimo che c’è una forte spinta per riaprire i comparti produttivi per evitare un possibile default del nostro Paese. Esigenze contrapposte, ambedue condivisibili: stare in casa per aumentare la rarefazione sociale o stare insieme per produrre.

Eppure ieri è uscita dal Viminale una circolare che permette al genitore di accompagnare il figlio minore “a fare una passeggiata” purché nelle vicinanze dell’abitazione.

In questo momento, quella circolare ha il fortissimo segnale di untana libera tutti” indipendentemente dal suo contenuto.

Molti sono i timori che hanno accompagnato quella circolare e che ieri sera hanno riempito TUTTI i social: non c’era un intervento su Twitter o Facebook favorevole a tale circolare, tutti contrari: un’apertura che non riguarda neppure una categoria produttiva.

Non sono né un medico, né un virologo, ma ora, con questa circolare, da una casa, invece di una persona sola, ne usciranno due (o tre); quindi una doppia (o tripla) possibilità di incontrare il virus fuori e di riportare l’infezione a casa.

La circolare immagina la mamma o il papà che fa fare il giro dell’isolato tenendo il bambino per mano.

Stamattina, dopo 4 gg. – bardato di mascherina e guanti – sono uscito per acquisire (stato di necessità) generi alimentari deperibili (frutta e verdura). Avrete visto in TV le lunghe file, devo dire almeno nel mio quartiere, ordinate estese per decine e diecine di metri di persone, ben distanziate che aspettava il loro turno per entrare nel supermercato. Stamattina molte di quelle persone che ieri erano sole, oggi erano accompagnate da uno e talvolta due bambini che certo fermi non stavano: l’attrazione fra bambini è normale (spero non fatale): assembramento assicurato e distanza di sicurezza lettera morta. Non ti dico poi, cosa succedeva all’interno del supermercato con i bambini sparsi fra i banchi.

Ci son state discussioni fra i “solitari” e i genitori: i primi cercavano in tutti i modi di respingere i bambini, i secondi manifestavano il “diritto” dei bambini di svagarsi un po’.

Quella circolare è molto pericolosa. A mio parere ben fanno Campania e Lombardia ad emanare, nel rispetto della disposizione dell’art.3 del D.L. 25 marzo 2020, n. 19, ordinanza più restrittive.

Non ne conosco la valenza, non sono pratico della materia di uno studio statistico, non medico, condotto da due professori italiani alla London Business School. In sintesi, comparando le fasce di età dei contagiati in Cina, Corea del Sud e Italia e gli effetti del virus sui contagiati concludono affermando che la fascia dell’infanzia, pur non avendo sintomi o pericolose patologie, è la più esposta al contagio e capace, quindi, in silenzio e senza apparenze, di portarla in casa ai genitori e nonni. Portatori sani.

Il link a questa ricerca è sul sito del Corriere della Sera, al link https://video.corriere.it/cronaca/lezioni-pandemia-coronavirus-spiegato-london-business-school/d58785a4-70da-11ea-a7a2-3889c819a91b?refresh_ce-cp

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