Ieri abbiamo avuto le prime notizie meno negative sull’andamento del Coronavirus. Ma tutti, da Brusaferro a Speranza a Borrelli, si sono affrettati a stoppare qualsiasi tentativo di apertura: non siamo neppure alla metà dell’opera, se si allentano ora i freni, tocca ricominciare tutto da capo. Capisco benissimo che c’è una forte spinta per riaprire i comparti produttivi per evitare un possibile default del nostro Paese. Esigenze contrapposte, ambedue condivisibili: stare in casa per aumentare la rarefazione sociale o stare insieme per produrre.
Eppure ieri è uscita dal Viminale una circolare che permette al genitore di accompagnare il figlio minore “a fare una passeggiata” purché nelle vicinanze dell’abitazione.
In questo momento, quella circolare ha il fortissimo segnale di un “tana libera tutti” indipendentemente dal suo contenuto.
Molti sono i timori che hanno accompagnato quella circolare e che ieri sera hanno riempito TUTTI i social: non c’era un intervento su Twitter o Facebook favorevole a tale circolare, tutti contrari: un’apertura che non riguarda neppure una categoria produttiva.
Non sono né un medico, né un virologo, ma ora, con questa circolare, da una casa, invece di una persona sola, ne usciranno due (o tre); quindi una doppia (o tripla) possibilità di incontrare il virus fuori e di riportare l’infezione a casa.
La circolare immagina la mamma o il papà che fa fare il giro dell’isolato tenendo il bambino per mano.
Stamattina, dopo 4 gg. – bardato di mascherina e guanti – sono uscito per acquisire (stato di necessità) generi alimentari deperibili (frutta e verdura). Avrete visto in TV le lunghe file, devo dire almeno nel mio quartiere, ordinate estese per decine e diecine di metri di persone, ben distanziate che aspettava il loro turno per entrare nel supermercato. Stamattina molte di quelle persone che ieri erano sole, oggi erano accompagnate da uno e talvolta due bambini che certo fermi non stavano: l’attrazione fra bambini è normale (spero non fatale): assembramento assicurato e distanza di sicurezza lettera morta. Non ti dico poi, cosa succedeva all’interno del supermercato con i bambini sparsi fra i banchi.
Ci son state discussioni fra i “solitari” e i genitori: i primi cercavano in tutti i modi di respingere i bambini, i secondi manifestavano il “diritto” dei bambini di svagarsi un po’.
Quella circolare è molto pericolosa. A mio parere ben fanno Campania e Lombardia ad emanare, nel rispetto della disposizione dell’art.3 del D.L. 25 marzo 2020, n. 19, ordinanza più restrittive.
Non ne conosco la valenza, non sono pratico della materia di uno studio statistico, non medico, condotto da due professori italiani alla London Business School. In sintesi, comparando le fasce di età dei contagiati in Cina, Corea del Sud e Italia e gli effetti del virus sui contagiati concludono affermando che la fascia dell’infanzia, pur non avendo sintomi o pericolose patologie, è la più esposta al contagio e capace, quindi, in silenzio e senza apparenze, di portarla in casa ai genitori e nonni. Portatori sani.
Il link a questa ricerca è sul sito del Corriere della Sera, al link https://video.corriere.it/cronaca/lezioni-pandemia-coronavirus-spiegato-london-business-school/d58785a4-70da-11ea-a7a2-3889c819a91b?refresh_ce-cp
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