Una striscia di luce illumina il bello
C’era una volta, e c’è ancora, una sperduta regione nell’alto Nepal, chiamata Mustang dove, fino a tre anni fa, non c’era neppure una strada.C’era, come nelle favole, anche un Re. Le distanze si misuravano a “giorni di cavallo” e solo un paio di centinaia di turisti erano ammessi ogni anno.. Io sono stato fra questi e ho cercato di raccontare le emozioni in un breve Ebook che oggi e domani è in promozione gratuita su Amazon a questo indirizzo http://www.amazon.it/dp/B00AWD5MYO
Ora hanno costruito una strada che, entrando dal confine cinese, dovrebbe mettere in comunicazione il gigante asiatico con la regione indiana. Non oso pensare agli stravolgimenti che questa strada sta provocando nella popolazione locale.
Chissà quante volte abbiamo ammirato le “dive” dello spettacolo sulle riviste patinate. Quanto sono belle! Che fascino! Che sex appeal!
Purtroppo i nostri giudizi non sono obbiettivi. Sono fortemente condizionati dai canoni che i media ci hanno imposto come quelli che indicano bellezza e fascino.
Canoni di bellezza e fascino validi per noi occidentali, per noi che siamo ormai adusi a considerare belle chi soddisfa quei canoni.
E l’industria del software non si è tirata indieto. Esistono diversi programmi che chiedono all’operatore di indicare su una foto solo alcuni punti fondamentali: l’angolo sinistro dell’occhio sinistro, l’angolo destro dell’occhio destro, la punta del naso, l’attaccatura dei capelli, il contorno della bocca, il centro delle pupille. Poi fa tutto da solo; secondo un algoritmo che tiene conto della distanza “ideale” fra questi punti, compone il volto abbellito secondo i nostri canoni.
Ho provato ad applicare il software ad un ritratto di donna appartenete a cultura diversa, dell’etnia Himba. Il risultato per noi è migliorativo, e di parecchio. Per loro, che non seguono i nostri canoni, il risultato è peggiorativo.
Giudicate voi stessi:
La fotgrafia è la stessa, il risultato è diverso, migliore per alcuni, peggiore secondo altri……