Is your life today what you pictured a year ago?
Di solito, quando si pensa al passato per ricongiungersi ai desideri o speranze di un anno addietro, si procede a balzelloni, mettendo a fuoco alcuni (o tanti) momenti. Questo tipo di pensiero provoca ansia perché, come è ovvio, alcuni momenti sono belli e si ricordano con piacere; altri bisogna scavarli dai meandri neuronali con fatica e dolore, perché piacevoli non sono.
Come se ne esce? Cercando di vedere fluidamete lo scorrere del tempo. Ogni fatto o atto non è mai da solo, c’è sempre un prima e un dopo che condizionano il presente. Perdere una coincidenza di un treno ti fa smoccolare contro Trenitalia ma, forse,dovresti ricordare che (passato) non hai preso il treno prima perché volevi dormire un altro po’. Ma perdere la coincidenza può permettere, aspettando il treno successivo (futuro) di visitare un luogo dove non saresti mai andato.
Tutto questo pistolotto aiuta arispondere alla domanda iniziale? Forse sì, perché i propositi e i desideri di inizio anno si sono, o non si sono avverati proprio perché un anno è composto di 52 settimane, 356 giorni, 8760 ore, oltre mezzo milioni di secondi. Quante sliding doors posso apparire in mezzo milione di secondi? Quante sliding doors impreviste e imprevedibili? Sia positive sia negative.
Da un anno all’altro due sono le cose sicure: si ha un anno di più e un anno di esperienza in più.
Visto che le due cose sono inevitabili, posso finalmente rispondere: sono una persona curiosa e un anno di esperienza in più vale molto. Un anno di età in più vale meno ma, essendo inevitabile, meglio prendere gli accadimenti con filosofia.
Sì, sono più contento oggi che un anno fa.
