#OVERTOURISM.
Oggi, 5 giugno, in un qualsiasi Frecciarossa da giù a sù.
Atmosfera tranquilla e rilassata fino all’arrivo alla stazione di Napoli.
Appena aperte le porte  nel treno si riversa l’orda (il gregge? La mandria) di turisti. Calzoncini corti, aria svagata, ma – sopratutto – con i loro mega trolley da 50 tonnellate. I vani laterali sono subito esauriti. Inani sforzi per issare sulle cappelliere gli altri “container”.

Spesso non entrano: li ficcano dentro a spintonate issandosi in piedi sui braccioli dei sedili.
Strano come le compagnie aeree fanno pagar fior di quattrini i bagagli a mano fuori misura e le ferrovie no.


Avevo preso un biglietto infrasettimanale sperando in una minore affluenza. Invano: le mandrie di turisti sono dappertutto.
E dappertutto rompono le scatole. In una settimana al mare non sono riuscito a prendere un vaporetto per la costiera: carovane di pullman scaricano ad ogni partenza dei vaporetti greggi di turisti, tutti con l’auricolare che neppure sanno dove li sta portando quel biglietto comprato dalla Grande Agenzia mesi addietro nel “pacchetto tutto incluso” sei giorni in sei Paesi.
Li riconosci in città che vagano con i loro trolley/container alla ricerca del b&b loro assegnato: solo che sul portone, sul citofono non c’è alcun segno indicativo dell’alloggio.
Si arricchiscono in pochi, le scatole dei residenti fumano parecchio.
Di OVERTOURISM si può  morire.