Brutta profezia. Siamo tutti abituati al fenomenale algoritmo di Google, che, con un po’ di esperienza, ti trova nel web tutto quello che vuoi.

Secondo me tutto questo finirà presto, colpa dell’ingordigia umana.

Tutti voi sapete come funziona l’algoritmo di Google: Il sistema confronta la stringa di ricerca non solo con le parole immesse, ma anche con le stringhe ricercate più di frequente.

Se io cerco qualcosa sul gioco della morra, sarà più facile che i primi risultati si riferiscano all’ex grillino Morra che al gioco.

Tutto questo è aggravato dalla possibilità di “sponsorizzare” siti e stringhe di ricerca, pagando una provvigione a Google perché siano preferiti ad altri simili e mostrati per primi.

E qui il difetto si amplifica.

Se io ho un residence chiamato “Fonti Egeria” e dò un pacco di soldi a Google, tutte le ricerche sulla famosa fonte Egeria di Roma saranno indirizzate sul residence “Fonti Egeria” i cui risultati compariranno per primi, relegando quelli sulla storia (interessante) della fonte Egeria agli ultimi posti.

Ricerche di questo tipo producono l’effetto perverso di aumentare sempre di più la ricorrenza e la primigenia nella lista di ricerca di siti sponsorizzati che, aumentando la frequenza di rilevazione, faranno sparire quelli invece agganciati a siti reali perché l’algoritmo “pensa”: è questo che vogliono i ricercatori!.

Il risultato errato diventa fonte di molti altri risultati errati.

Stamattina ho perso un ora a cercare le norme ICAO regolatrici di cosa è possibile inserire nel bagaglio registrato di stiva di un aereo. Vi assicuro che i risultati, per qualsiasi stringa di ricerca, facevano riferimento a compagnie aeree che offrono viaggi (sponsorizzate), a siti clicbait (sponsorizzati), a siti di vacanze (sponsorizzati). Gli unici pertinenti erano sulle norme per il trasporto dei liquidi nei bagagli a mano, cosa assai risaputa.

A volte, per ottenere un risultato decente, aggiungo a qualsiasi stringa di riceca la parola “wikipedia”; così se l’enciclopedia del web ha trattato quell’argomento, otterrò un risultato accettabile.

In questo momento l’intelligenza artificiale è in netto vantaggio. Siti come https://chat.openai.com/ forniscono, per ora risultati più accettabili e senza siti “di pubblicità”. ovviamenta, a domanda precisa (in italiano) ChatGpt ha risposto subito e precisamente

Ho paura che se la cosa continua, Google morirà presto.