Come tutti, sto seguendo le vicende della nostra povera Italietta circa la nomina di Raffaele Fitto a Commissario europeo (anzi vicepresidente esecutivo) e circa le intromissioni di Elon MUSK nella politica italiana (P.S. a proposito di questo ultimo , chi può legga lo articolo di Repubblica.it all’indirizzo: https://www.repubblica.it/esteri/2024/11/14/news/politica_musk_elezioni_americane-423621489/?ref=RHLF-BG-P1-S2-T1)
Ho dato a ChatGPT gli stringati elementi delle due vicende e ho chiesto di unirle insieme e di ricavarne una storia un po’ meno piatta della realtà.
Eccola qui sotto, in versione integrale:
ChatGPT: “Certamente, posso sviluppare una versione più estesa della storia, con una trama unica che includa anche colpi di scena e un ruolo più rilevante per il ministro americano. Ecco una versione più articolata e approfondita della storia, con nuovi intrecci e complessità.”
Titolo: L’ombra della vendetta
Capitolo 1 – Intrighi e ambizioni
A Bruxelles, in una notte cupa e piovosa, la Presidente del Consiglio italiana, Giovanna Mestroni, osserva la città dall’alto del palazzo dell’Unione Europea. È appena stata sconfitta: il suo candidato alla vicepresidenza della Commissione, Renato Fino, è stato bocciato. Dietro questa decisione, Mestroni intravede la mano di Urinna Von Layan, la presidente della Commissione, e avverte la tensione personale che anima questa guerra politica. Mestroni aveva negato a Von Layan il sostegno per la sua elezione, e ora ne stava pagando il prezzo.
Tra il fumo di un sigaro, Giovanna riflette su come ribaltare la situazione. La sua ambizione la spinge a non cedere, e trova sostegno in Erik Neumann, un agente oscuro che inizia a orbitare intorno a lei, apparentemente per svolgere un lavoro di intelligence europeo. Neumann, in realtà, è un lupo solitario con un’agenda propria, ed è noto per il suo passato in servizi segreti internazionali. A lui, la politica interessa meno dei segreti: segreti che gli permettono di avere potere.

Capitolo 2 – La minaccia americana
Mentre Giovanna pianifica la sua vendetta, dall’altra parte dell’oceano, un nuovo colpo arriva inaspettato. Il ministro degli Affari Esteri della nuova amministrazione americana, Eglon Munk, dichiara pubblicamente che “la democrazia italiana è minacciata dal nazionalismo esasperato e dall’ingerenza dei magistrati”. La frase non è rivolta direttamente a Giovanna, ma il messaggio è chiaro. La Presidente del Consiglio italiana, per la prima volta, vacilla. In privato condivide le idee di Munk, ma il suo nazionalismo le impone di mostrare forza e di evitare ogni intromissione esterna.

Scossa e incerta, Giovanna decide di ritirarsi dalla scena pubblica, lasciando al Presidente della Repubblica il compito di rispondere. La sua assenza è percepita dai suoi sostenitori come una ritirata, e il suo stesso partito comincia a dubitare della sua capacità di guidare il paese. Nel frattempo, Erik Neumann diventa sempre più vicino a lei, cercando di sfruttare il suo momento di debolezza per capire quali segreti possano esserle stati sottratti. Neumann scopre che Giovanna è in contatto segreto con Eglon Munk, con cui ha avuto sempre avuto contatti durante la sua ascesa politica. Munk le aveva promesso sostegno, ma ora la sua dichiarazione la metteva in imbarazzo.
Capitolo 3 – La comparsa di Luisa e una relazione pericolosa
Nel pieno della crisi, Neumann incontra Luisa Falchi, il capo di gabinetto di Giovanna, una donna brillante e ambiziosa. Lei ha colto i segnali di instabilità nella sua leader e intravede la possibilità di ottenere una posizione di maggior potere. I due iniziano una relazione intensa e pericolosa, fatta di segreti e seduzioni. Neumann la convince a condividere dettagli riservati sui piani di Giovanna e in cambio la protegge, alimentando la sua ambizione.
Nel frattempo, Giovanna scopre che la bocciatura di Fino e l’attacco di Munk potrebbero essere collegati. Von Layan e Munk sembrano aver trovato un terreno comune e sono pronti a minare la sua leadership in Europa per indebolire le sue posizioni nazionaliste. Munk sembra convinto che un governo europeo più docile possa rafforzare il controllo americano, soprattutto su questioni di sicurezza e intelligence.

Capitolo 4 – Un omicidio inatteso
Durante un incontro a Bruxelles, Giovanna ha un duro confronto con Fino, il quale le rivela di sapere dettagli compromettenti sui suoi contatti segreti con Munk. Fino, temendo per la propria carriera e forse anche per la propria vita, minaccia di rivelare tutto. Mestroni è sconvolta, ma tenta di calmarlo, convincendolo che troveranno una soluzione.
Il giorno successivo, però, Renato Fino viene trovato morto nel suo appartamento. Ufficialmente si parla di un attacco cardiaco, ma Giovanna è certa che si tratti di omicidio. Gli eventi prendono una piega sempre più oscura e i sospetti si moltiplicano. In privato, Giovanna è consumata dal sospetto che Von Layan o Munk abbiano orchestrato l’omicidio per colpirla indirettamente, ma non riesce a trovare prove.

Capitolo 5 – Il doppio gioco di Munk
Mentre la crisi politica si inasprisce, Giovanna riceve un messaggio in codice: Munk le chiede un incontro segreto. Nonostante le paure, decide di incontrarlo. Munk, durante l’incontro, cerca di convincerla che l’attacco alla sua democrazia era solo una tattica per “risvegliare” i suoi avversari in Europa. Le propone un patto segreto: Munk continuerà a sostenerla, ma Giovanna dovrà rinunciare a ogni idea di un’Europa sovrana e collaborare con gli Stati Uniti su questioni chiave. Munk svela il suo vero obiettivo: indebolire Von Layan e ottenere un’Europa meno indipendente.
Sebbene attratta dall’offerta, Giovanna sente che accettarla significherebbe tradire il suo Paese e, soprattutto, che potrebbe diventare vulnerabile. Decide di mantenere il contatto con Munk, ma di giocare una partita più complessa. Nel frattempo, Neumann scopre gli incontri segreti tra Giovanna e Munk e decide di ricattarla.

Capitolo 6 – Tradimento e vendetta
Neumann tenta di usare il suo potere su Giovanna, chiedendole in cambio informazioni compromettenti sulla Commissione Europea. Giovanna sa che, se accetta, finirà per diventare una pedina nelle mani di Neumann e, probabilmente, di Munk. Decide quindi di sfruttare il suo legame con Luisa Falchi, che ha ancora sentimenti ambivalenti verso Neumann. Luisa, spinta da Giovanna e dal desiderio di potere, inizia a sabotare Neumann, fingendo di allearsi con lui ma rivelando al tempo stesso dettagli sui suoi movimenti.
In una notte di nebbia, Luisa riesce a organizzare un incontro tra Neumann e alcuni agenti europei, sperando di incastrarlo. Durante l’incontro, però, la situazione degenera e Neumann capisce che Luisa lo ha tradito. I due si confrontano su un ponte solitario, e nel corso della discussione, Neumann la accusa di aver distrutto il piano per conto di Giovanna. Nella colluttazione che segue, Luisa precipita nel fiume e scompare nelle acque gelide.
Capitolo 7 – Il prezzo della vittoria
Dopo la morte di Luisa, Giovanna si trova nuovamente in bilico. Munk ha perso fiducia in lei, ma non può esporsi pubblicamente. Giovanna riesce a scoprire che Munk è stato l’artefice dell’omicidio di Fino e utilizza questa informazione come arma di ricatto per costringerlo a mantenere la sua posizione neutrale nei suoi confronti.
Alla fine, riesce a ottenere ciò che voleva: Von Layan, coinvolta nello scandalo degli omicidi e della corruzione politica, è costretta a dimettersi. Giovanna è ora più potente che mai, ma la sua vittoria è amara. Ha perso Fino, Luisa e persino l’appoggio di Munk. Rimane sola a capo di un governo che sembra un castello di carte, fragile e pronto a crollare.
Guardando Roma all’alba, Giovanna si rende conto che è rimasta intrappolata nella stessa rete di inganni che aveva contribuito a tessere. Con l’Europa destabilizzata e gli Stati Uniti in attesa di una nuova mossa, sa che il suo trionfo è solo temporaneo e che nuovi avversari sono già pronti a colpirla.

(Come ho detto in principio, la storia è totalmente inventata da ChatGPT)
