Siamo nell’Unione europea. Questo dovrebbe facilitare una uniformità di comportamenti e sensazioni.
Ma ci sono alcuni accadimenti che mi lasciano perplesso.
Da sempre noi in Italia affermiamo che la nostra libertà incontra un limite dove inizia la libertà altrui.
Ma ci sono alcuni Stati membri in cui pare che tale limite non ci sia.
Mi riferisco, ovviamente, al caso svedese del rogo del Corano.
Lì c’è un tizio, di origine irakena e di proncipi molto radicali che ha in odio il Corano. Ha già chiesto il permesso alle autorità svedesi per una manifestazione in cui darà alle fiamme il libro sacro dei musulmani. E le autorità svedesi, in nome della libertà di pensiero hanno concesso tale rogo.
E il rogo ha scatenato incidenti fra le popolazioni musulmane, offese da tale gesto.
La cosa in Italia non sarebbe possibile. Il pensiero è libero, ma i simboli religiosi altrui sono tutelati.
Non posso bruciare il Corano o il Talmud perché sono contrario a quello che c’è scritto: sarebbe travalicare il limite della mia libertà offendendo chi, nella sua libertà, crede in qualcosa di diverso da me.
Ecco la conclusione. La Unione europea davvero riesce a livellare i contrasti fra le culture?

