ORO ALLA PATRIA
Sapete che forse si ripeterà quella spoliazione fascista del 18 dicembre 1935 chiamata “Oro alla Patria” in cui gli italiani furono “invitati” a regalare l’oro di proprietà [anche le fedi nuziali] per sostenere la Guerra d’Etiopia e contrastare le sanzioni economiche imposte all’Italia dalla Società delle Nazioni a partire dal 18 novembre 1935.?

 
Tutti sapete che l’Italia è terza al mondo per l’ammontare delle riserve auree che sono state il più formidabile strumento di garanzia per ottenere comunque prestiti dagli altri Stati garantendo il rimborso dei nostri CCT e BOT. Infatti, anche nei momenti più bui della nostra economia, con un debito pubblico stratosferico, i nostri titoli di Stato sono stati comprati dagli altri Paesi senza problemi,  anche perché rassicurati dall’entità delle nostre riserve auree, custodite dalla Banca d’Italia.
Infatti è proprio uno dei principali compiti della Banca d’Italia  organismo indipendente, detenere e gestire le riserve valutarie del Paese, che includono valuta estera e oro.
E la terzietà e il prestigio di cui gode la Banca d’Italia sono noti da tempo in tutto il mondo.
È di oggi, però, la notizia che questo Governo, sempre a caccia di soldi, vuole cambiare le regole del gioco, vuole gestire in proprio le riserve auree sottraendole alla Banca d’Italia.
Per farci cosa? Non si sa, ma ovviamente per spenderle. Si nasconde dietro il paravento di “gestirle in nome del popolo italiano” che, ricordiamolo, questo governo rappresenta per meno del 12%, visto l’alto numero di astensioni nelle elezioni del 2022.
Quanto dureranno le riserve auree in mano a questo governo? Dove andrà a finire la garanzia per i prestiti che continueremo a chiedere?