Nel mondo che scompare un posto di rilievo è occupato dalle strade ferrate abbandonate. Denatalità e spopolamento montano hanno reso antieconomico l’uso di parecchie strade ferrate che sono state dismesse, abbandonate. Un’associazione (www.ferroviedimenticate.it) si preoccupa di sottrarle al completo abbandono offendole come itinerari turistici. E l’8 marzo, oltre la festa della donna, si festeggiano anche le ferrovie dimenticate.

L’8 marzo scorso, oraganizzata dalla sezione CAI di Salerno (www.caisalerno.it) ho partecipato ad una escursione su un piccolo tratto sella Sicignano-Lagonegro, dalla stazione di Galdo a quella di Castelluccio, vicino Campagna, in Provincia di Salerno.

Solo 2,5 kilometri, ma molto interessanti; è la prima volta che passo a piedi sotto tre gallerie e sopra i ponti ferroviari costruiti più di cento anni fa. E’ emozionante poggiare i piedi sulle traversine, immaginare le gallerie piene di fumo della locomotiva che, ansimando, saliva fino lì. Immagino i passeggeri: composti avvocati o contadini che portano le loro mercanzie al mercato: uova, galline, ortaggi.

Tutto questo non c’è più. Meno male che rimane il ricordo. Un ringraziamento va alle Associazioni che ci permettono di godere ancora di questi tesori.

Una piccola documentazione fotografica:

In galleria

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Sul ponte

Sul ponte

Il Ponte ferroviario

Il Ponte ferroviario