Il trasporto pubblico locale è una delle esigenze più sentite dalla popolazione. Spostarsi velocemente, ridurre i tempi morti degli spostamenti casa-lavoro sono fra gli obiettivi di tutte le Amministrazioni comunali.
Eppure… eppure a Roma tanta gente spera che una importante opera pubblica non vada avanti, ovvero – più esattamente – entri in funzione solo quando sarà completa.
Mi riferisco alla tanto vituperata Linea C della Metropolitana di Roma.
E’ un opera iniziata negli anni ’90 e non si sa quando finirà. Il percorso originario doveva essere da Monte Compatri a Grottarossa, passando per il centro della Capitale.
Doveva esser completa per il Giubileo del 2000, forse sarà pronta nel 2024, ma un bel tratto non è neppure finanziato.
Oggi la linea C, verso il Centro si ferma a Piazzale Lodi da dove dovrebbe proseguire per Piazza San Giovanni, poi per il Colosseo, Piazza Venezia, Largo Goldoni (ma è stata soppressa la fermata, forse la più utile), poi piazza del Popolo, Piazza Mazzini, Piazzale Clodio e Grottarossa.
La Talpa di scavo, un paio di mesi fa è stata calata a via Sannio, dopo San Giovanni, per scavare verso i Fori imperiali che chissà quando raggiungerà.
Ora la Sindaca Raggi sta premendo per la rapida apertura della Stazione in cui la Metro C a San Giovanni incrocia la linea A della Metropolitana. E qui cominciano i guai. Non è certo colpa dei grillini il mostruoso ritardo nell’esecuzione dell’opera, ma aprire la stazione di San Giovanni ora è un delitto. Noi che abitiamo in zona ce ne siamo resi conto da tempo; i mezzi di informazione, come il Fatto Quotidiano, notoriamente vicino ai grillini, se ne rende conto ora con questo articolo.
La situazione della linea A della Metropolitana di Roma alla Stazione di San Giovanni – che frequento due volte al giorno per andare e tornare dal lavoro – non è espandibile ad ulteriori utenti per le queste ovvie ragioni:
- nelle ore di punta – se i macchinisti non trovano difetti nei convogli – la frequenza verso il Cenro di Roma è di un convoglio ogni minuto/minuto e mezzo, ossia quando un convoglio si ferma a San Giovanni, quello precedente è a fermo alla successiva stazione di MANZONI e quello successivo è alla precedente stazione di RE DI ROMA. Non è quindi possibile accelerare la corsa dei convogli.
- Il convoglio occupa tutta la banchina; non è, quindi, possibile aggiungere altre carrozze a meno di non far rimanere quelle estreme in galleria
Nelle ora di punta, nella Stazione di San Giovanni è quasi impossibile entrare nelle carrozze, se non nella prima e nell’ultima, sfruttando l’effetto gregge degli utenti che si fermano alle uscite delle scale mobili, poste in corrispondenza del centro del convoglio. Certo anche a Tokio la metro, nelle ore di punta, è super affollata.
Insomma, sto dicendo che, nelle ore di punta, la linea A della Metropolitana di Roma è al limite delle sue capacità. E queste capacità non sono espandibili.
Cosa succederà se, alla situazione appena descritta, si aggiungeranno migliaia e migliaia di passeggeri provenienti dalla linea C e diretti, come quelli della linea A, verso il Centro di Roma?.
Gli abitanti della zona nord est di Roma, Casilina, Prenestina, etc. che ogni mattina prendono la Metro C per andare al lavoro costituiscono una buona fetta del milione e duecentomila romani che ogni giorno si spostano per lavoro. Ora si fermano a Piazzale Lodi. Domani si aggiungeranno, a San Giovanni, a quelli della linea A, già sovraccarica.
La soluzione più pragmatica sarebbe quella di aprire la stazione Metro di San Giovanni solo quando la linea C raggiungerà Piazza Venezia, ossia un luogo “ambìto” di destinazione sia dagli utenti della linea A , sia da quelli della linea C, permettendo, quindi, un adeguato interscambio di utenti fra linea A e linea C a San Giovanni.
Ma i politici odierni non sono statisti, ossia si preoccupano dei nastri che possono tagliare nel corso del loro mandato, disinteressandosi del futuro.
Per quel che mi riguarda, dal giorno dell’apertura della stazione ella Metro C di San Giovanni eviterò la Metro. Mi muoverò a piedi, in bicicletta, col motorino. Io alla vita ci tengo.
[…] avevo già parlato (clicca qui) esprimendo alcuni dubbi sulle capacità di trasporto e, soprattutto sul timore del maggior […]
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