Tiene banco il ventilato stop dei Cinquestelle alla TAV Torino -Lione. Mi meraviglia molto perché la Torino -Lione non è una linea ferroviaria a sé stante. È solo una piccola tessera in un grande mosaico pensato anche per ridurre il trasporto su gomma, molto inquinante.
Forse non tutti sanno che più che di TAV bisognerebbe parlare di TAC (non alta velocità, ma alta capacità di trasporto). La Torino-Lione è solo una piccola parte delle linee ferroviarie progettate in Europa e che dovrebbero consentire uno spostamento delle merci più veloce e meno inquinante. Ossia meno TIR, minori emissioni di CO2, insomma una opera valida anche in termini ecologici, argomento al quale i Cinquestelle son particolarmente sensibili.
La cartina qui sotto illustra meglio di qualsiasi parola quanto sia piccola la tratta Torino-Lione rispetto al progetto europeo.
È ovvio che le persone fisiche non sono interessate a tutta la tratta (se devo andare dal Portogallo a Kiev prendo l’aereo), ma è importante per il veloce spostamento delle merci, specialmente quelle deperibili.
Una mozzarella aversana o un gorgonzola padano potranno arrivare in 24 ore in tutta Europa.
Sì, è vero, il trasporto pendolari in Italia è carente, ma forse non tutti sanno che una parte del finanziamento dei nuovo treni pendolari come il Rock, il Jazz, il Minuetto avviene con gli introiti degli onerosi biglietti dell’alta velocità.
Il Progetto TAV/TAC si sposa poi (e l’Italia ne è il maggior beneficiario) con le nuove “vie della seta”, le nuove vie di comunicazione ferroviaria annunciate da Pechino per l’esportazione dei suoi prodotti e per l’importazione dei prodotti europei. Interscambi per centinaia di miliardi da non perdere, visto che le nuove “vie della seta” toccano – vedi cartina che segue – come terminali europei, Venezia e Trieste con un sicuro rilancio di quei due porti:
Perché perdere una tale occasione interrompendo (a caro prezzo, viste le penali e lo stop dei finanziamenti europei) un piccolo pezzo di una grande opera?
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