Da giorni, da mesi, la politica italiana è ferma sul nulla. Ogni occasione è buona per litigare. Due partiti stanno insieme solo perché non vinca un terzo partito. E così era prima, indipendentemente dalla caratteristica cromatica con cui sono stati chiamati gli ultimi Governi.
Tutto ciò si ripercuote su di noi, poveri cittadini, in balia della tempesta, senza nocchiero che ci guida.
Prendete l’ultima occasione di litigio, il MES, una modifica al vecchio fondo salvastati (per capirci qualcosa cliccate qui). Soo modifiche che, tutto sommato, avvantaggiano i Paesi che potrebbero chiedere aiuto: la ristrutturazione del debito non è più obbligatoria, ma viene concordata. L’Italia è al sicuro perché con la percentuale di voti di cui è in possesso potrà bloccare qualsiasi – molto eventuale – richiesta di ristrutturazione del suo debito. Le banche (tutte, non solo quelle tedesche) potranno avere aiuti direttamente dal fondo salvastati senza far passare il prestito per le casse statali aumentandone il debito.
Ai partiti – essendo riforma neutra – non importa, nel merito, un fico secco eppure stanno lì a litigare come i capponi di Renzo coprendo con questo misterioso MES le loro beghe interne ed esterne, senza curarsi che questa bagarre (indicativa di instabilità politica) ha già fatto dsalire lo spread di trenta punti. E quelli sono miliardi reali da pagare per convincere i creditori a ricomprare i BTP.
Non se ne vede la fine. La coesione sociale, lo stringersi insieme per trovare – senza divisioni – una soluzione comune è stata vista l’ultima volta nel 2011, quando c’era il reale pericolo di default.
Stiamo andando a battere, tutti quanti. E sarà dura.
A meno che…… questa è la bestemmia, non succeda quello che gli psicologi auspicano in questi casi.
Ho quasi paura a dirlo. GLi psicologi, qundo c’è una situazione confusa come questa, senza uscita, che porta un intero popolo, una intera Nazione a sbattere, evocano, sperano, un evento traumatico: un forte terremoto, una guerra, una esplosione nucleare…. brutto , vero?
Ma, sostengono gli psicologi, un evento di tale portata, oltre a morte e distruzione, porta anche la resilienza (per il significato cliccate qui) , una nuova coesione, uno “stringiamoci a coorte” che manda via le finte divisioni di prima. L’altro da me diventerà il mio vicino, quello con cui devo condividere gli effetti del cataclisma. Non me lo auguro, perché sarebbe nefastoper molti. Ma, secondo gli psigologi potrebbe essere una via di salvezza.
0 commenti