Con l’appellativo di Maschio Alfa si designa, in ogni comunità, che sia animale o umana, il maschio dominante, il leader, il capobranco. Tutti devono stare ai suoi ordini, lui comanda e gli altri obbediscono.
Negli animali la cosa è più marcata. [Per migliorare la razza] tutte le femmine tendono ad accoppiarsi con il Maschio Alfa che diventa, così, il padre di tutta la comunità.

Senza arrivare a questi casi limite il modello si riproduce anche fra gli umani che declinano l’appellativo anche in altri modi come “pesce pilota” o, ultimamente, “influencer”. Insomma, negli umani, il Maschio Alfa, uomo o donna che sia, detta la linea, è sempre sotto i riflettori, ogni sua mossa è vista al microscopio, attira fortemente [e sessualmente] le componenti del gruppo di genere complementare, in breve, è il capo riconosciuto.

Ma….
Ma ci sono risvolti più che negativi.
Nei gruppi animali, come in quelli umani, il Maschio Alfa è continuamente soggetto alle sfide di altri aspiranti Alfa che ne vogliono prendere il posto. E, per mantenere l’ascendente, non può rifiutare la sfida. E dai oggi e dai domani, dopo un po’ perde e un altro Maschio Alfa si insedia. Negli animali è un fatto solo fisico, negli umani entrano sentimenti come l’invidia, le campagne di fango, gli interessi di chi punta sul ricambio.
Sia fra gli animali sia fra gli umani i Maschi Alfa devono perdere tempo e denaro per curare il loro aspetto esteriore.

Negli animali il Maschio Alfa ha anche la funzione di difesa avanzata del branco: a lui tocca sia battersi contro nemici esterni sia contro altri Maschi Alfa che vogliono sottomettere il branco.

Al Maschio Alfa tocca anche condurre il branco fuori dai pericoli, che siano carestia, siccità, eventi atmosferici. Negli umani, nei momenti di crisi, ai maschi Alfa è imputato ogni genere di colpa è di responsabilità.
Insomma non è facile né comodo essere un maschio Alfa.
La scienza, gli etologi, stanno ora puntando l’obiettivo sul Maschio Omega, ossia chi, nel branco, non manifesta alcuna intenzione di prendere il posto del Maschio Alfa.
Posizione comoda: usufruisce dei vantaggi della protezione del Maschio Alfa di cui gode una certa benevolenza perché “giudicato inoffensivo”, consola tutti gli esemplari di genere complementare rifiutati dal Maschio Alfa, non ha l’ansia del dovere perché nessuno si aspetta qualcosa da lui, non è mai sotto i riflettori.
Vita grama? Macchè? Ha tempo per pensare, per elaborare strategie, per migliorare il suo pensiero e quello del gruppo, riuscendo spesso a migliorare lo status della collettività.
È un po’ come la differenza fra i soldato eroi al fronte che si coprono di medaglie, ma, spesso, muoiono e di cui sopravvive la memoria nei libri e sulle targhe stradali e gli oscuri strateghi, di cui nessuno conosce il nome, ma che riescono, manovrando le truppe, a vincere non la singola battaglia, ma la guerra.
Ecco, ritengo che la figura del Maschio Alfa sia come il bersaglio che serve ad attirare gli strali lasciando più liberi e sereni i Maschi Omega di pensare per il bene comune.

Poveri Maschi Alfa, io, Maschio Omega, non li invidio proprio.
