Archivio degli articoli con tag: Presidente della Repubblica

Su Twitter, anzi, ora, su X, è andato in trend la espressione “aveva 98 anni”, segno che tanti e tanti post riferiti alla scomparsa del Presidente Napolitano si sono soffermati sulla sua veneranda età.

Tutti i media hanno sfoderato tutti i coccodrilli custoditi nei cassetti: raramente un decesso è annunciato con tanto anticipo.

Sono praticamente tutti uguali: signorilità, comunista atipico, rigido, senza emozioni, rigoroso, pignolo, europeista etc. etc.

Vorrei anche io partecipare un ricordo di quest’uomo eccezionale. Ho lavorato con lui sia quando era ministro dell’interno, sia al Quirinale.

Posso tranquillamente affermare che era sì rigido e pignolo e rigorosamente seguace delle istituzioni e, soprattutto, della Costituzione.

Sulla sua scrivania aveva, incorniciata, una frase di Einaudi “Compito del Presidente della Repubblica è conservare intatte le prerogative assegnategli dalla Costituzione per trasmetterle intatte al suo successore”.

In questa frase si spiega anche il rifiuto di pubblicare, anzi di far distruggere le famose intercettazioni Mancino – D’Ambrosio – Napolitano sulla trattativa Stato-Mafia. Indipendentemente dal contenuto, il Presidente della Repubblica non poteva essere intercettato. Permetterne la sua divulgazione sarebbe stato un vulnus alle sue prerogative, e ciò non poteva essere ammesso perché sarebbe stato un vulnus alle prerogative del suo successore. La Corte Costituzionale gli diede ragione.

Non ho mai ascoltato i famosi nastri ma, conoscendo il Presidente Napolitano, sono propenso a credere alla versione data da Paolo Mieli nella puntata di Otto e mezzo di ieri, 22 settembre 2023.

Ma voglio ricordare il mio Presidente per smentire l’assunto che non avesse emozioni. Non è vero. Era solo un po’ come i vulcaniani di Star Trek, abituati fin da piccoli a nascondere e mascherare le proprie emozioni.

Potrei raccontare episodi durante la vicenda di Eluana Englaro, durante la crisi del 2011, in seguito alla lettera Draghi-Thichet che metteva in mora l’Italia,  la lettera testamento di Cossiga, ma sono cose note, ampiamente riportate dai media.

Vorrei ricordare un episodio minimo, ma che rivela il carattere del Presidente, che noi della sua Segreteria, abbiamo visto spesso commosso e in preda ad emozioni contrastanti, come qualsiasi comune mortale.

Era consuetudine che ad Agosto andassero via tutti, Napolitano per almeno 12 giorni a Stromboli e poi a Castelporziano. Tutti gli altri membri della sua segreteria sparsi per l’Italia, ma sempre connessi con le moderne tecnologie.

L’unico componente che ad agosto rimaneva al Colle ero io, punto di contatto fra tutti che continuavano il loro lavoro, si direbbe ora, da remoto.

Una mattina squilla il telefono, era il Centralino del Quirinale che, al solito, in modo asciutto dice solo “Dott. Ferraiolo, le passo il Presidente” e me lo passa.

  • “Dott. Ferraiolo, è in Ufficio?”
  • “Certo, Presidente, mi dica”
  • “Allora vada nel mio studio, vada la tavolo di lavoro, ci sono cinque pile di fascicolo, prenda il secondo da sinistra, a circa due terzi della pila c’è una cartellina rossa, la apra, dento ci sono una quarantina di fogli, alcuni manoscritti, alcuni stampati; prenda il fascicoletto (circa a metà) di una ventina di fogli, stampati e tenuti con una graffetta con, in cima un biglietto di visita; è una prefazione ad un libro, faccia una fotocopia di tutto, lo metta in una busta con intestazione “Il Presidente della Repubblica”, ponga come indirizzo quello indicato sul biglietto di visita e, domani, vero le 10, lo mandi alla persona e all’indirizzo segnato sul biglietto di visita. Tutto chiaro?”
  • “Certo, Presidente”

Insomma, lo avrete capito, una persona di oltre ottanta anni che ricordava perfettamente il posto e la valenza dei suoi scritti.

La mattina dopo, verso le otto, arrancavo sul mio motorino, da casa mia verso il Colle, quando squilla il telefonino, era il centralino del Quirinale: “Le passo il Presidente…”. Ferma in salita il motorino, mettiti in posizione e ascolto:

  • “Dottore, si ricorda quanto le ho detto ieri?”
  • “Certo Presidente, Ella mi ha detto di inviare il plico verso le ore 10…”
  • “No… volevo dirle solo di mettere un suo biglietto con cui scrive che lo manda parte mia, perché io sono fuori Roma”.
  • “Certo, Presidente”.

Faccio tutto.

Alle 10:05 il solito centralino: “Le passo il Presidente….”

  • “Sì, Presidente, ho fatto tutto. Il motociclista con il plico è già partito…”
  • “No, no – mi interrompe il Presidente – ne ero sicuro, volevo solo ringraziarla per la sua disponibilità e per il suo lavoro che compie mentre tutti sono in vacanza…”

Un Presidente della Repubblica che telefona solo per ringraziare…. E poi dicono che non aveva emozioni.

Eravamo una squadra. Lui il capo indiscusso che inviava il discorso di San Silvestro in visione ai Consiglieri 24 ore prima con un biglietto “non si cambia nulla”. Lui dotato di una sensibilità istituzionale tanto forte che dal Colle non usciva neppure un telegramma standard di condoglianze che Lui non avesse personalmente visto e corretto.

Mi piace ricordarlo così, con tutta la sua squadra.

Per finire, ho un video che rispecchia profondamente i sentimenti del Presidente Napolitano nei confronti delle Istituzioni.

Mattarella ha spiegato cosa è successo. Ha spiegato che le elezioni del 4 marzo hanno visto come primo partito i Cinquestelle e come componente della prima coalizione la Lega.

Ha spiegato che ha dato un primo incarico esplorativo al Presidente del Senato Casellati per vedere se Cinquestelle e Lega potevano trovare un accordo. Esito negativo.

Ha spiegato che ha dato un secondo incarico esplorativo al Presidente della Camera Fico per vedere se fra Cinquestelle e PD poteva trovarsi un accordo. Esito negativo.

Poi è scoppiato l’amore fra Cinquestelle e Lega che hanno imposto il loro metodo di lavoro: prima il programma concordato fra i partiti e poi il nome del candidato premier. E’ irrituale, perché l’art. 93 della Costituzione afferma che il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio e questi stila il programma di governo che deve avere la fiducia delle Camere (art.94 Cost.).

Pur di avere un Governo, Mattarella ha lasciato correre, finché Di Maio e Salvini, segretari di Partito, gli hanno fatto il nome di Giuseppe Conte, semisconosciuto professore.

Quindi – nonostante le contrarie affermazioni dei due partiti che su tale argomento hanno più volte criticato i governi precedenti – un candidato Presidente del Consiglio NON eletto e tecnico.

Dopo qualche titubanza, Mattarella ha accettato e Conte ha accettato l’incarico.

Ora l’articolo 92 della Costituzione prevede che il Presidente della Repubblica nomina i ministri su proposta del Presidente del Consiglio.

Cosa che non è avvenuta. Al povero Conte è stata consegnata, oltre al cd. “contratto di governo” già preconfezionato, anche una lista di ministri su cui il candidato Premier non ha potuto metter becco, tanto che oggi a discutere con Mattarella sono andati Di Maio e Salvini, mica Conte.

Il povero Conte ha rinunciato all’incarico e Mattarella ha dato le spiegazioni che potete conoscete e potete leggere cliccando qui o vedere e sentire cliccando qui.

Ha parlato di spread , di fedeltà all’Europa, di un ministro che auspica l’uscita dall’Euro, della salita dei costi dei mutui etc. etc.

Ma Mattarella è un gentiluomo e non ha detto la cosa principale, il motivo istituzionale conforme alla Costituzione, da cui è scaturito il contrato che ha indotto il Candidato Premier Giuseppe Conte a rinunciare all’incarico.

Come ho già scritto l’articolo 95 della Costituzione afferma “Il Presidente del Consiglio dei ministri dirige la politica generale del Governo e ne è responsabile. Mantiene l’unità di indirizzo politico e amministrativo, promuovendo e coordinando l’attività dei ministri.”

L’articolo 92 della Costituzione afferma che “il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i ministri.”

Ecco, a questo  punto il Presidente Mattarella se non fosse un gentiluomo, avrebbe dovuto aggiungere a quello che ha detto anche un altro concetto: “Il Candidato Presidente Giuseppe Conte, visto che mi ha detto di aver ricevuto dalla Lega e dal Movimento Cinquestelle un programma preconfezionato, visto che non ha la facoltà di scegliere i suoi ministri dato che per una mia perplessità su un ministro, invece che con lui, ho dovuto parlare con i segretari di partiti, non risponde alle caratteristiche richieste dall’articolo 95 e dall’articolo 92 della Costituzione, non è idoneo alla carica di Presidente del Consiglio.”

Ma Mattarella è troppo un gentiluomo per prendersela con un povero cristo di Giuseppe Conte.

 

 

sergioferraiolo

Uno sguardo sul mondo

Short Cuts America: il blog di Arnaldo Testi

Politica e storia degli Stati Uniti

photohonua

constantly trying to capture reality

Nomfup

Only connect

B as Blonde

Fashion enthusiast,Music addicted,tireless Traveler,Arts lover

Briciolanellatte Weblog

Navigare con attenzione, il Blog si sbriciola facilmente

Occhi da orientale

sono occhi d'ambra lucida tra palpebre di viole, sguardo limpido di aprile come quando esce il sole

ARTFreelance

Photo the day

simonaforte.wordpress.com/

Simona Forte photographer

Edoardo Gobattoni photographer

artistic photography

ALESSANDRA BARSOTTI - FOTOGRAFIE

L'essentiel est invisible pour les yeux

TIRIORDINO

Uno sguardo sul mondo

WordPress.com News

The latest news on WordPress.com and the WordPress community.