Talvolta ci lamentiamo della pulizia dei nostri negozi, specie le macellerie.
TUtto è relativo. Questa è una macelleria nello Yemen
Siamo abituati ad associare ad una idea, ad un concetto una immagine. Questo semplifica il corso del pensiero. Ma bisogna stare attenti: le immagini che noi associamo alle idee sono frutto della nostra
cultura. Per esempio al concetto “biblioteca” lunghi corridoi di scaffali pieni di libri. E, nella nostra concezione, il libro ha una connotazione grafica ben definita (dorso, copertina, pagine, rilegatura etc.).
Beh, se andiamo in un monastero tibetano, potremo passare di fronte alla loro fornitissima biblioteca senza rendercene conto.
Infatti i libri lì sono fettucce di carta pergamena, non rilegate, consevate fra due tavole di legno e avvolte in drappi multicolori. Eppure contengono una antichissima cultura.
Roma è una città bellissima. I suoi monumenti sono incomparabili. Peccato che siano spesso rovinati da
turisti sciattoni. Il Colosseo, Castel S.Angelo meritano certo una foto, ma che brutto rivederle poi imbruttite da pance al sole o sandali con calzini. Basta poco, però, per “creare” un pubblico nuovo, bello, in estatica ammirazione.
Guardate un po’ questa foto di Castel S.Angelo…. e Photoshop non c’entra!
Mi spiace per la Sicilia, ma le arance più buone le ho mangiate in Marocco. Dolci e profumate. Vendute per la strada ad
un prezzo bassissimo. E molto apprezzate anche dai locali. Ero fermo in un bar della Medina di Essaouria quando si ferma questo carretto spinto da un giovane venditore che declamava a gran voce le qualità delle sue arance.
In mezz’ora le ha vendute tutte!!!
Alle volte siamo portati ad attribuire sentimenti umani ad animali desumendoli dalla loro espressione. La foto qui sotto
ritrae un gabbiano dall’aria inequivocabilmente arrabbiata.
Ovviamente non è così. La fotografia è stata scattata ad Essaouria, in Marocco, splendido posto di mare dove i gabbiani sono i veri padroni.
Il pennuto in questione stava osservando i pescatori locali che, secondo l’usanza locale, lanciavano ai gabbiani la testa mozzata del pesce appena pescato. Data l’abbondanza del raccolto i già grassi pennuti si muovevano solo se il lancio era abbondante, tralasciando le teste piccole.
Quindi, più che Gabbiano infelice, gabbiano MOLTO attento!!!!
