Sì, una volta tanto mi prendo il lusso di scrivere un articolo senza “pezze d’appoggio” basandomi solo su mie riflessioni. D’altronde è estate e si legge di tutto.
Ieri il nostro Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è stato ricevuto alla Casa Bianca dal Presidente degli Stati uniti d’America, Donald Trump.
A quanto pare con tutti gli onori e – dalle parole di Trump in conferenza stampa – con elogi sperticati.
Qualcosa non torna. Conosciamo il personaggio Trump: furbo, non dice una parola se non per sua convenienza. Ci ha abituato ai suoi tweet spiazzanti alle sue improvvise chiusure (leggi Iran) e alle sue ancora più improvvise aperture (leggi ancora Iran).
Conosciamo anche la storica posizione dell’Italia rispetto agli Stati Uniti di America: totale sudditanza, alla faccia del sovranismo, basi USA “chiuse” sul nostro territorio, atomiche USA a Ghedi e – forse – a Sigonella, totale protezione dell’ombrello atomico USA (forse non tutti sanno che – fino al termine della guerra fredda – il Friuli e parte del Veneto non erano “protette” in quanto “sacrificabili” ad un bombardamento con atomiche tattiche contro l’eventuale invasione delle forze del patto di Varsavia). Molti Presidenti USA non sapevano nemmeno bene dove fosse l’Italia e chi la governava. Grandi pacche sulle spalle ad un utile alleato-servo.
Ieri, invece Trump si è spinto più in là. Basta leggere il comunicato stampa e la trascrizione del breve briefing prima dell’incontro e della lunga conferenza stampa dopo l’incontro sul sito della Casa Bianca.
Trump, dopo aver comunque riaffermato i punti che gli stavano a cuore: acquisto degli F-35 da parte dell’Italia (You’re ordering planes, lots of planes. The United States has a very large deficit, as usual, with Italy — about $31 billion) e sul mantenimento delle sanzioni alla Russia (But the sanctions on Russia will remain as is!) ha ricoperto Conte di elogi anche sulla lotta all’immigrazione clandestina e ….a quella legale(?) (And I agree very much what you’re doing with respect to migration and illegal immigration, and even legal immigration. Italy has taken a very firm stance on the border, a stance a few countries have taken. And, frankly, you’re doing the right thing, in my opinion. And a lot of other countries in Europe should be doing it also.) indicandola ad esempio a tutti i Paesi dell’Europa anche se non può ignorare, almeno il suo staff non può ignorare che il Governo Conte, in due mesi di vita, nulla ha fatto contro l’immigrazione clandestina (il crollo degli sbarchi è cominciato ben prima del 1° giugno e nulla ha ottenuto dall’Europa in tale campo.).
Ha toccato, poi, un tema caro al Governo italiano, il sovranismo (In your election, the Italian nation has reaffirmed the great traditions of sovereignty, law, and accountability that stretch all the way back to Ancient Rome. This proud heritage sustains our civilization and must be always defended.) ed in più parti della conferenza stampa si è profuso in elogi al nuovo governo italiano.
Perché tanto calore ed entusiasmo verso il nostro Paese? Perché tanta enfasi verso un Governo con soli due mesi di vita, frutto di un “contratto” di comodo, che nessun fatto concreto ha prodotto e in cui cominciano a manifestarsi divisioni? Trump e il suo staff sanno bene che l’Italia ha poca forza contrattuale nel mondo e nell’Unione europea. Anzi forse ne è il punto debole.
E proprio tale debolezza – secondo me -Trump vuole sfruttare. E’ noto quale sia il progetto dell’amministrazione americana sullo scacchiere internazionale. Sa di non poter competere con l’Unione europea nella sua interezza e, allora, cerca di spezzarne la integrità sperando di aver buon gioco contrattando con ogni singolo Paese.
E il caso dell’Italia “arriva a fagiolo”: un nuovo governo digiuno di politica estera, con rigurgiti sovranisti, antieuropei, anti euro, abbastanza debole per opporsi al gigante americano ma abbastanza grande per scombussolare, quale Paese fondatore, gli equilibri all’interno dell’Unione europea. Insomma, il classico anello debole della catena per cui “la forza della squadra è influenzata dal suo anello più debole”. E coccolando, curando, facendo crescere le insofferenze italiche verso l’Unione europea, Trump spera di far saltare l’anello debole, scardinando così l’intera Unione.
Più o meno lo stesso atteggiamento che Trump ha tenuto con Theresa May, incoraggiandola a perseguire una hard Brexit con l’Europa, una soluzione pessima per i cittadini di Sua Maestà britannica, ma che costringerebbe il Regno Unito a buttarsi anima e corpo (commerciale) sugli USA in posizione di estrema debolezza. D’altronde il “divide et impera” forse lo abbiamo inventato noi nell’antica Roma
Ripeto, non ho nessuna pezza di appoggio per quello che ho scritto, ma- ripeto ancora – Belzebù diceva che a pensar male si fa peccato ma, spesso, ci si azzecca.
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