“I due Papi” è un film di successo in cui Anthony Hokpins che interpreta Ratzinger è candidato all’oscar.
Ma, nella realtà, l’ex-papa non osserva il proposito del silenzio che si era autoimposto al momento del “gran rifiuto”.
Certo, prendere le cose a pretesto per un fine molto più subdolo mi fa arrabbiare e anche parecchio. Anche quando vengono da persone che “dovrebbero” avere un alto spessore morale. Dovrebbero, ma – evidentemente – non hanno.
Mi riferisco allo scritto dell’Ex-Papa Benedetto XVI ed il Cardinale Sarah che “implora” Papa Francesco di non concedere mai il matrimonio a chi amministra i sacramenti.
Non sono credente, la Chiesa Cattolica mi sta alla stessa stregua del buddismo, dello scintoismo o del taoismo, ma chi nega l’evolversi delle cose per rimanere ancorato a valori passati e ormai morti anche a costo di perdere seguaci, sia il Papa o i Lama in Tibet, non mi stanno olto simpatici.
Papa Ratzinger e le se idee a dir poco conservatrici le conosciamo. Meno noto ai più è il Cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. Sue affermazioni “l’Africa potrebbe diventare la punta di lancia della Chiesa nella sua opposizione alla decadenza occidentale” e, in occasione della XV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi del mese di ottobre 2018, dedicato al tema dei giovani, ha dichiarato che se alcuni giovani non sono d’accordo con l’insegnamento morale cattolico, anche nel campo della sessualità, ciò non significa che gli insegnamenti della Chiesa siano poco chiari o che dovrebbero cambiare. Secondo il cardinale, infatti, la Chiesa e i suoi pastori dovrebbero «proporre coraggiosamente l’ideale cristiano corrispondente alla dottrina morale cattolica e non annacquarla, nascondendo la verità per attirare i giovani nel seno della Chiesa». Secondo il cardinale, inoltre, i giovani sono caratterizzati da un idealismo e alte finalità non solo per ambizioni personali e professionali, ma anche nei confronti della «giustizia, trasparenza nella lotta alla corruzione [e] nel rispetto della dignità umana», la cui sottovalutazione e mancata promozione sono una grave mancanza di rispetto nei loro confronti, che «preclude le porte della loro crescita, maturazione e santità», privando la società della risorsa più preziosa per il suo futuro. Insomma, un tipino “veramente in linea con i nostri tempi.
Che succede, ora?
Succede che il 6 ottobre scorso si è aperto il sinodo per l’Amazzonia, con una messa presieduta da Papa Francesco.
Uno dei punti dibattuti è una evidente crisi delle vocazioni, crisi che si manifesta in tutto il mondo.
Per questo il documento base del Sinodo al numero 129 recita: “Affermando che il celibato è un dono per la Chiesa, si chiede che, per le zone più remote della regione, si studi la possibilità di ordinazione sacerdotale di anziani, preferibilmente indigeni, rispettati e accettati dalla loro comunità, sebbene possano avere già una famiglia costituita e stabile, al fine di assicurare i Sacramenti che accompagnano e sostengono la vita cristiana”.
Apriti cielo: PRETI SPOSATI!!!!!!
Da qui il libello dell’Ex Papa e del Cardinale.
«C’è un legame ontologico-sacramentale tra celibato e sacerdozio – scrive Sarah –. Qualsiasi indebolimento di questo legame metterebbe in discussione il magistero del Concilio e dei papi Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Di qui «la supplica» a papa Francesco di porre «il veto a qualsiasi indebolimento della legge sul celibato sacerdotale anche se limitato all’una o all’altra regione». Se così non fosse, se cioè diventasse realtà «la possibilità di ordinare uomini sposati», aggiunge il cardinale, ci sarebbe «una catastrofe pastorale, una confusione ecclesiologica e un oscuramento della comprensione del sacerdozio».
Più prettamente storico-teologica invece l’argomentazione di Ratzinger, il quale sottolinea che sacerdozio e celibato sono uniti sin dall’inizio della nuova alleanza tra Dio e l’umanità, realizzata in Gesù. «Dalla celebrazione quotidiana dell’Eucaristia, che implica uno stato permanente di servizio a Dio, sorse spontaneamente l’impossibilità di un legame coniugale», spiega Benedetto XVI. «Si può dire che l’astinenza sessuale funzionale si è trasformata in astinenza ontologica», senza che questo sia «la conseguenza di un disprezzo per la corporeità e la sessualità». Anche nella Chiesa del primo millennio, del resto, «gli uomini sposati potevano ricevere il sacramento dell’Ordine solo se si erano impegnati a rispettare l’astinenza sessuale» con le loro mogli. La Chiesa, ricorda Benedetto XVI, «ha sempre considerato il matrimonio come un dono concesso da Dio dal paradiso terrestre. Tuttavia, lo stato civile riguarda l’uomo nel suo insieme e poiché il servizio del Signore richiede anche il dono totale dell’uomo, non sembra possibile raggiungere entrambe le vocazioni contemporaneamente». Pertanto, «la capacità di rinunciare al matrimonio per rendersi completamente disponibile al Signore è diventata un criterio per il ministero sacerdotale».
Ma questa gente dove vive?
Difesa ad oltranza di pseudo dogmi, fissati non nel Vangelo, bensì inventati di sana pianta dalla Chiesa stessa?
Non voglio negare ad alcuno il diritto di esprimere le proprie idee, ma Joseph Ratzinger era stato eletto Papa e si è dimesso, evidentemente no per ragioni di salute, visto che pare vivo e vegeto, ma perché, per (si dice) coperture o altro, non si è ritenuto idoneo a ricoprire il ruolo di Papa. La conseguenza dovrebbe essere che l’ex-papa aspetti il distacco dalla vita terrena in religioso ritiro e silenzio, come fece Celestino V,.
Invece parla e parla “a far male” dando la base del Sinodo sull’Amazzonia come proposta ed appoggiata da Papa Francesco.
Nelle anticipazioni riportate da “le Figarò” si può leggere degli incontri fra Ratzinger e Sarah: “Negli ultimi mesi, mentre il mondo ha risuonato con il tumulto creato da uno strano sinodo mediatico che ha avuto la precedenza sul vero sinodo, ci siamo incontrati. Ci siamo scambiati idee e preoccupazioni. Abbiamo pregato e meditato in silenzio.” “strano sinodo mediatico” come se qualcuno (non è difficile pensare a chi i due prelati si rivolgono) avesse già messo il proprio “timbro” su quanto discusso al Sinodo.
Caro Ex Papa, per favore, hai avuto la tua occasione, ti sei dimesso. Ora taci.
Sappiamo quanti nemici ha Papa Francesco. Tu sei uno di questi.

Ultim’ora: L’ex-Papa Ratzinger chiede di togliere la sua firma dal libro. Ma ormai è tardi: che fai, lanci la pietra e nascondi la mano?
https://www.repubblica.it/vaticano/2020/01/14/news/ratzinger_sarah_tweet-245742008/?ref=RHPPLF-BH-I245725664-C8-P1-S1.8-T1
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Non ho visto il film, ma ho visto la realtà, e quella non mi piace per niente. Bravissima esposizione Sergio Ferraiolo…..concordo in toto tutto quello che hai asserito…..io non sarei capace di approfondire così dettagliatamente ma una cosa da non cattolico, da non buddista, da non niente e neppure ateo……per me questa “storia” di due papi è “eresia” da qualsiasi parte la si stia a guardare, meditare, pensare, articolare ecc…..io sono cristiano per fede imposta e comunque non diniego una fede, l’anima ha il suo Dio, ma non esiste, e oggi giorno come allora e forse un poco di più, una fede che sia tale senza poteri, soldi e sotterfugi economici, politici e di convenienza, non esiste purtroppo e non è mai esistita. Grazie dell’articolo amico.
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Ho trovato il film una favoletta che non mostra Benedict per quello che era ma lo ritrae con un occhio oltraggiosamente benigno. Quindi lo scrittore e il film hanno cambiano completamente la storia e questo mi rende furiosa.
Comunque mi e’ piaciuta la recitazione, le scene e il trucco. I due attori sembrano esattamente i due papi.
raffaella
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