Sì, va tutto bene.

Sono solo quei quattro pennivendoli di Repubblica, Corriere, Sole24ore, La Stampa, Open, La Nazione, Avvenire e Osservatore Romano che lanciano allarmi a vanvera.

Questa mania della sinistra (sì, è solo la sinistra che vede sempre nero per mettere più tasse) di essere pessimista per rovinarci le vacanze è veramente di pessimo gusto.

Ma di che si dovrebbe preoccupare la gente? È tutto già scritto e preordinato: il banchiere cattivo che non voleva sentirne di scostamenti di bilancio è stato cacciato. Finalmente il popolo sovrano potrà esprimersi liberamente nelle urne (beh, proprio liberamente no, troppa libertà fa male, meglio non lasciargli scegliere i candidati, troppo stress, meglio dargli il pacchetto già chiuso con le liste bloccate. Vuoi mettere? Gli togliamo l’ansia del dover scegliere, di doversi informare su chi sono i candidati etc. etc).

La campagna elettorale sarà sotto l’ombrellone, gente allegramente in spiaggia o in montagna. Che non leggerà i giornali, che non vedrà neppure i talk show politici. Tanto ci sono sempre le stesse facce. Gli togliamo anche questo stress.

Poi la TV e la radio e i giornali, da sempre in mano a quei contafrottole della sinistra, è meglio leggerli il meno possibile: si ci rovina l’umore e l’appetito.

Sempre le solite notizie spaventevoli: le agenzie di rating relegano i nostri btp a spazzatura, il debito pubblico è in veloce risalita, le bollette del gas e dell’elettricità triplicano, l’inflazione e quasi al 10% e si mangerà i nostri risparmi, ma li abbiamo già spesi, quindi di che ci preoccupiamo? È cosa di niente

La siccità ha prosciugato il Po e mandato in malora coltivazioni e allevamenti? Ma ora piove, di che preoccuparsi? Forse piove un pochino troppo e con violenza, provocando frane e allagamenti, ma, via, non sottiliziamo: volevamo la pioggia e la pioggia è arrivata. Troppa? È cosa di niente.

Sì, è meglio che gli italiani non leggano queste brutte notizie

La verità è le belle notizie gliele diamo noi. Li avete visti i programmi dei partiti che vinceranno le elezioni, cioè noi?

Niente più mascherine, niente più vaccini (i giovani se la cavano con tre giorni di febbre, i vecchi hanno già fatto la loro vita, morire è cosa di niente), mai più green pass. E, poi, vogliamo affrontare i grandi temi economici? Via il reddito di cittadinanza che ha prodotto solo sfaccendati; perché lavorare fino a 67 anni? Tutti in pensione a 60 anni, o anche a 59 per chi si fa raccomandare.

La sinistra cattivona vuole finanziare il lavoro dei giovani con una tassa sulle grandi successioni. Che porcata! Basta abbassare tutte le tasse, anzi lasciarne una sola al 15% oppure al 22% secondo l’umore di chi la propone. Così i ricchi pagheranno meno tasse e potranno reinvestire quanto non pagato in nuovi posti di lavoro. I poveracci pagheranno un pochino di più, ma non c’è da preoccuparsi: tanto neppure prima avevano soldi. È cosa di niente.

Sì, vabbè, l’unione europea farà la voce grossa, minaccerà sfracelli, ma ci sarà un nuovo whatever it takes che ci salva. Ah, no? Le regole sono cambiate? L’ombrello protettivo si apre solo per chi ha i conti in ordine?

Di che preoccuparci? Minacceremo di andarcene dalla UE e cambieranno registro. Ah, no? Non c’è da preoccuparci. Ce ne andremo davvero da euro e Unione. Come, prima di andar via dovremo restituire tutti i prestiti avuti, da ultimo i 200 miliardi del Recovery Fund? E che vuoi che sia, non li restituiamo e ce ne andremo sbattendo la porta.

Cosa? La sinistra cattivona dice che così facendo ci isoletebbero peggio di Putin? E che vuoi che sia? A parte che Putin, il grande stratega, anzi Putin il grande (sia lode a lui) sta benissimo e in ottima forma, la autarchia l’abbiamo già sperimentata. È cosa di niente!

Non abbiamo gas per riscaldarci e cucinare? Ma metteremo un maglione in più e mangeremo dietetiche insalate; le docce fredde, poi, tonificano il corpo. Freddo? È cosa di niente.

Non abbiamo petrolio per le auto? Saremo tutti atleti correndo a piedi.

Utilizzeremo piacevolmente il tempo libero coltivando un piccolo orticello sul balcone. Vedete che va tutto bene?

Vi mandiamoun caro ed affettuoso saluto dal nostro scranno del Parlamento dove voi ci avete eletti e da dove possiamo guardare, con tutti i privilegi connessi, con sereno distacco alla vita quotidiana di voi poveri servi che vi bevete ogni frottola come se fosse un bicchiere d’acqua.

Ciao, va tutto bene!