Stavolta non faccio un bollettino. Bastano la prima e la seconda puntata. Le panzane propinate dai partiti sono sotto gli occhi di tutti: tante promesse, tanti soldi promessi, nessuna copertura. Al massimo uno scostamento di bilancio che significa aumentare il debito e perdere i soldi del PNRR perché essi vanno solo ai Paesi che non aumentano il deficit.

Quindi lo scostamento di bilancio significa comunque aumentare il debito pubblico, ma anche perdere i miliardi dell’Europa che sentivamo già in saccoccia.

Per il fact checking delle balle di questa campagna elettorale vi rimando a chi lo fa meglio di me come “Pagella Politica”: https://pagellapolitica.it/

Qui potrete trovare articoli su:

  1. La “flat tax” proposta dal centrodestra da ormai trenta, dico trenta anni
  2. Le “promesse per i giovani” dei vari partiti.
  3. La “falsa teoria dell’efficacia negativa dei vaccini”.
  4. Una analisi sul “voto utile” proposto da Enrico Letta.
  5. Il casino delle “Regionali siciliane” che si terranno lo stesso 25 settembre

Ma qualcosa voglio dirla anche io. Una riflessione maturata sentendo  i politici alla TV ed aiutato da un articolo di Concita de Gregorio.

Come può un popolo maturo e smaliziato come quello italiano abboccare, come uno stupido pesce, alle promesse che, ad ogni campagna elettorale, improvvisati tribuni dettano come tavole divine, magari facendo giravolte di 180 gradi su quello che dicevano fino a qualche mese fa?

“Come possano insomma diffidenza e credulità convivere nello stesso corpo, elettorale e fisico. Chiedo, non so la risposta. È sempre uno spettacolo sensazionale, però, osservare come le stesse persone che hanno le prove che il vaccino sia un inganno delle multinazionali, il Covid un’influenza, lo sbarco sulla luna una messa in scena, la scienza un covo di affaristi, Zelensky un servo di Biden, i morti per strada manichini, in procinto di dare finalmente il governo “a chi lo merita” non farsi nemmeno una domanda, neanche una, sulle metamorfosi posticce dei leader che si accingono a votare. Non hanno la cronologia di Google? Non gli funziona più l’accesso a YouTube? Perché va bene, si può non avere memoria recente, ricordare è un’attività che pretende allenamento: ma c’è l’Internet, è lì per questo no? Per rispondere alla domanda: fammi vedere questo tizio chi è. Quindi mi chiedo. Come mai, in questo caso, lo storico dei documenti ripescati dal (sovente recentissimo) passato non serve a dire: ah ah, non ce la contate giusta, vi abbiamo smascherati?

L’articolo continua (non posso copiarlo tutto per ragioni di Copyright) con una disamina delle dichiarazioni attuali dei leader e quelle che facevano appena qualche mese fa. Vi consiglio di leggerlo.

Non amo Calenda, ma ieri a “in onda” (qui il podcast della puntata) ha detto una cosa vera: gli innamoramenti dovuti all’incanalamento del malcontento popolare verso un partito o puna persona durano molto poco, e ha fatto gli esempi di Renzi, dal 40%  delle Europee alla sconfitta sul referendum costituzionale, della Lega che improvvisamente passa dal 4% al 30% per poi crollare, dei Cinquestelle che , nel 2018 raggiunsero il 33%, ridotti ora a poco più del 10%.

Si ripeterà lo stesso con Fratelli d’Italia?.

Il problema è che lo sapremo a nostre salate spese.

Per rendere chiaro quante giravolte fanno i politici nelle loro promesse, ho scritto un libretto “Più tutto per tutti” che ricorda le promesse fatte nella campagna elettorale del 2018. Quante sono state mantenute è sotto gli occhi di tutti.

Il libretto (0,39 euro nella versione Ebook e 3,38 Euro nella versione cartacea, il minimo consentitomi da Amazon) è disponibile su Amazon all’indirizzo https://www.amazon.it/dp/B0B9CHBCQ6/

Mi raccomando: #votareinformati perché non #vatuttobene !