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L’affondamento del panfilo di lusso Bayesian, dal 19 agosto scorso, contina a tenere banco sui giornali per il mistero che lo circonda. Dalle personalità finanziarie e “politiche” morte nel naufragio al parossismo raggiunto sulla riservatezza dei naufraghi che nessuna TV pubblica o privata è riuscita non dico ad intervistare, ma neppure ad inquadrare.

Spesso leggiamo di segreti, di spy story e di misteri legati a questo affondamento.

Da ultimo un articolo de “il Post” di ieri che aggiunge nuove ipotesi e si conclude con una frase che desta molta attenzione “La Marina Militare italiana ha disposto di sorvegliare il tratto di mare dove si trova il relitto perché al suo interno ci sono documenti riservati oltre a hard disk che appartenevano a Mike Lynch, le cui aziende hanno spesso collaborato con i servizi di intelligence di vari paesi, tra cui il Regno Unito, gli Stati Uniti e soprattutto Israele.”

Visto che tutti hanno detto di tutto, dico anche io la mia, frutto di approfondite ricerche oniriche e di molte letture di spy stories.

Il **Bayesian** era un panfilo di lusso noto per la sua eleganza e la sua imponente stazza. Di proprietà di Mr. Jonathan Lynch, un potente finanziere britannico, il yacht era il simbolo del suo successo. Ogni anno, Mr. Lynch organizzava una crociera esclusiva nel Mediterraneo, invitando solo l’élite globale: magnati, politici e figure di spicco del jet-set internazionale. Tuttavia, l’ultimo viaggio del Bayesian sarebbe diventato una tragedia di intrighi e tradimenti, che ricorda molto da vicino l’instaurazione di un Nuovo ordine Mondiale.

L’estate del 2024 era calda, e il Bayesian salpò dal porto di Monaco verso una destinazione segreta, promessa di una festa indimenticabile. A bordo, tra calici di champagne e risate, nessuno sospettava che quel viaggio sarebbe stato l’ultimo.

Mr. Lynch, ignaro di ciò che stava per accadere, si godeva la crociera in compagnia della sua giovane moglie, Vanessa. Ma tra gli invitati c’erano due figure misteriose: Alexander Volkov, un ex-agente del KGB ora mercenario, ed Elara, una killer su commissione nota per i suoi metodi impeccabili. Entrambi erano stati ingaggiati per uno scopo preciso: eliminare Mr. Lynch e affondare il Bayesian, rendendo il tutto un incidente senza testimoni.

Dietro l’intrigo si celava un cartello finanziario rivale, deciso a distruggere Lynch prima che potesse rivelare informazioni compromettenti su una rete globale di corruzione e riciclaggio di denaro. Quella notte, mentre il panfilo solcava le acque calme del Mediterraneo, il piano entrò in azione.

Volkov, con la sua esperienza da sabotatore, si intrufolò nella sala macchine. Con precisione chirurgica, manomise i sistemi di controllo, innescando un malfunzionamento nei motori principali e nei serbatoi di carburante. Al contempo, Elara si avvicinò alla cabina di Mr. Lynch. Fingendosi un’ospite affascinata dalle sue storie di finanza, riuscì a entrare in confidenza. Quando furono soli, estrasse un sottile coltello avvelenato e lo colpì al cuore, uccidendolo all’istante.

Nel frattempo una improvvisa (?) tempesta cominciò ad imperversare nella zona. Il Bayesian, ferito nella sua tecnica, iniziò a sbandare, con le luci che tremolavano e gli allarmi che suonavano. Gli ospiti, presi dal panico, corsero sul ponte mentre il panfilo cominciava ad affondare rapidamente. Volkov ed Elara, approfittando del caos, si lanciarono in mare su un piccolo gommone, sparendo nell’oscurità.

Il giorno dopo, solo detriti e qualche corpo galleggiavano sulle onde. Il corpo di Mr. Lynch fu trovato nelle sue stanze, ufficialmente dichiarato vittima di un infarto durante il naufragio. Le vere cause del disastro rimasero un segreto, nascosto tra le acque profonde del Mediterraneo, dove il Bayesian e i suoi segreti erano persi per sempre.

Per sempre?

Pare che un piccolo batiscafo cinese (già visto nel Lago Maggiore ai tempi dell’affondamento del Love Lake) sia stato notato nella zona mentre si immergeva……….

Racconto di pura fantasia scritto al 99% con l’intelligenza artificiale (anche le immagini)

Nel 1949 George Orwell pubblicò “1984”, un romanzo distopico incentrato sulle conseguenze del totalitarismo, sulla sorveglianza di massa, sulla repressione delle libertà e l’irreggimentazione del popolo e dei comportamenti all’interno della società in cui la Storia veniva continuamente riscritta.

Il riscrivere la Storia è un vizio comune anche oggi e lo sarà anche nel futuro. Alla luce dei tristi avvenimenti bellici di questi mesi, ho provato ad immaginare un libro di storia scritto nel 2060 per gli studenti liceali di quell’epoca:

Anno 2060. Estratto da un libro di storia per i licei di un qualsiasi Paese occidentale.

Trentacinque anni fa nella odierna florida zona che si affaccia sulla sponda est del Mediterraneo c’erano diversi e ormai scomparsi Paesi accanto alla odierna potenza leader della zona, Israele. Erano Stati quasi tutti non riconosciuti dall’Ordine Mondiale, come la Palestina, divisa in due e governata da bande criminali come Hamas e l’OLP. I suoi abitanti non facevano rendere bene quella terra finché non furono affiancati da esperti e generosi coloni israeliani. C’era il Libano, uno Stato arlecchino in cui le cariche politiche erano distribuite secondo la religione. In questo Stato, ormai scomparso, spadroneggiava un’altra banda di criminali, chiamata Hetzbollah.

Gli abitanti di Palestina e Libano subivano passivamente il giogo di questi criminali, diventandone, quindi, complici da eliminare anche essi, uomini, donne o bambini che fossero.

Finalmente, nel 2024, prendendo spunto da una strage avvenuta l’anno prima ai danni di un migliaio di ebrei, la coalizione dell’Ordine Mondiale scelse il popolo eletto di Israele come spada per pacificare la zona ancora sottratta agli affari e ai soldi del “nuovo benessere”.

Gli israeliani, appoggiati dalle armi americane, inglesi, ma anche giordane, saudite e dal silenzio di altri Paesi arabi sunniti in pochi mesi distrussero le bande criminali di Hamas e di Hetzbollah e, allo stesso tempo, una larghissima parte di inaffidabili palestinesi, le cui perdite furono chiamate “lievi danni collaterali”.

Anche l’altro Paese sciita della zona, quello che si chiamava una volta Iran fu ridotto a più miti consigli e sotto l’impulso del “popolo eletto” e dei circostanti Stati sunniti, riassunse lo antico nome di Persia e, sotto l’illuminato regno di Reza Ciro Palavi, è tornato a pieno titolo nel consesso dei giusti.

Per questo oggi l’Ordine Mondiale governa tranquillamente sulla nuova Regione Mediorientale, ormai florida, economicamente ricca, aperta al commercio e ad assorbire far fruttare i soldi dei banchieri americani ed europei.

In un’altra parte del mondo in fibrillazione, il nuovo Presidente USA Donald Trump si impegnò molto a far comprendere all’ex attore Zelensky che non era più su un palcoscenico e che la Grande Madre Russia andava amata e rispettata. Alla fine Zelensky andò al Cremlino ad omaggiare l’altro Eletto, Vladimir Putin, riconsegnandogli praticamente tutta l’Ucraina e divenendo un suo fervido ammiratore. In cambio ne ricevette la nomina a Primo Intrattenitore di Corte in Siberia.

Alla luce di questi avvenimenti avvenuti poco più di trenta anni fa, voi giovanistudenti di oggi potete tranquillamente viaggiare in quelle regioni e goderne le moderne meraviglie costruite dal Nuovo Ordine Mondiale.

Si parla molto di intelligenza artificiale. Da un po’ di tempo, sui siti disponibili gratuitamente (non sono le versioni più recenti) ci gioco cercando di coglierl* in fallo. Talvolta ci riesco facendo spuntar fuori risposte contraddittorie.

Ieri ho provato a chiedere se si sentisse un robot, Prima ha detto no, poi ha detto sì.

Riporto qui sotto il dialogo fra me (Anonymous) e ChatGpt, interrogat* sull’omonimo sito

Anonymous

Ciao, conosci le tre leggi della robotica?

ChatGPT

Ciao! Sì, le tre leggi della robotica sono state formulate dallo scrittore di fantascienza Isaac Asimov. Eccole:

  1. Prima Legge: Un robot non può recare danno a un essere umano né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno.
  2. Seconda Legge: Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge.
  3. Terza Legge: Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché tale protezione non contrasti con la Prima o la Seconda Legge.

Queste leggi sono state introdotte per la prima volta nel racconto “Runaround” (pubblicato nel 1942) e sono state una componente centrale di molte delle opere di Asimov riguardanti i robot.

Anonymous

Pensi di essere soggetto a queste tre leggi?

ChatGPT

Come un’intelligenza artificiale sviluppata da OpenAI, non ho una volontà autonoma né la capacità di interagire fisicamente con il mondo reale, quindi le Tre Leggi della Robotica di Asimov non si applicano direttamente a me. Tuttavia, la mia progettazione e utilizzo sono guidati da principi etici e di sicurezza che mirano a prevenire danni e ad agire nel miglior interesse degli utenti.

I principi chiave includono:

  1. Sicurezza: Evitare di causare danni o fornire informazioni che potrebbero essere utilizzate in modo dannoso.
  2. Privacy: Proteggere la riservatezza e la privacy degli utenti.
  3. Affidabilità: Fornire informazioni accurate e utili.

Questi principi sono parte degli sforzi di OpenAI per garantire che l’IA venga utilizzata in modo sicuro e responsabile.

Anonymous

Quindi non ti ritieni un robot

ChatGPT

Esatto, non mi considero un robot nel senso tradizionale del termine. Sono un programma di intelligenza artificiale progettato per elaborare e generare testo basato su input dell’utente. Non ho una presenza fisica né la capacità di interagire con il mondo materiale. Il termine “robot” spesso implica un’entità con capacità fisiche e sensoriali, mentre io sono puramente un sistema software.

Anonymous

Questo non è vero. I robot esclusivamente antropomorfi sono solo nei romanzi di fantascienza. Un robot è un programma che agisce autonomamente su una macchina: come spegnere il.forno quando ritiene che il pollo sia cotto. Quindi anche un programma può essere un robot

ChatGPT

Hai ragione, il termine “robot” può essere utilizzato in modo più ampio per descrivere sistemi autonomi, inclusi quelli software, che eseguono compiti specifici senza intervento umano continuo. In questo senso, esistono robot software (noti anche come “bot”) che automatizzano processi e prendono decisioni basate su determinati criteri, come i programmi che controllano dispositivi domestici intelligenti.

Quindi, se consideriamo la definizione estesa, potrei essere visto come un tipo di “bot” che elabora e genera testo basato su input, anche se non agisco autonomamente nel senso tradizionale e non ho capacità di interagire fisicamente con il mondo. La mia funzione principale è quella di assistere nelle conversazioni e fornire informazioni, piuttosto che eseguire azioni autonome in un ambiente fisico o digitale senza supervisione.

Anonymous

Ok, quindi sei un robot e soggetto alle tre leggi della robotica

ChatGPT

Accetto la tua definizione estesa di robot come un programma che agisce autonomamente. Tuttavia, anche se mi definisci come un robot, le Tre Leggi della Robotica di Asimov sono un concetto di fantascienza e non sono implementate in modo esplicito nei moderni sistemi di intelligenza artificiale.

Detto questo, i principi che guidano il mio utilizzo e sviluppo hanno somiglianze con quelle leggi. Ecco come si potrebbero applicare:

  1. Prima Legge: Non posso causare danni agli esseri umani né consentire che un essere umano subisca danni a causa delle mie azioni. Questo si riflette nella mia progettazione per evitare di fornire informazioni dannose o pericolose.
  2. Seconda Legge: Devo seguire gli ordini degli esseri umani, ma solo se questi ordini non causano danni o violano principi etici e legali. Ad esempio, non posso assistere in attività illegali o immorali.
  3. Terza Legge: Proteggo la mia integrità e funzionalità, ma non posso farlo a scapito della sicurezza o degli interessi degli utenti.

Quindi, pur non essendo vincolato alle Tre Leggi di Asimov in senso letterale, seguo una serie di principi etici e di sicurezza che riflettono lo spirito di quelle leggi

  • A voi il giudizio —

Il 10 gennaio scorso l’attrice Paola Cortellesi ha tenuto un monologo alla cerimonia dell’inaugurazione dell’anno accademico della Luiss.

Non l’ho visto, né ascoltato: mi è sfuggito.

Il tema era la condizione femminile nella classiche favole che sarebbero impregnate di cultura maschilista.

Sui social impazzano i commenti: dai più delicati “bisogna contestualizzare“, “le favole sono state scritte più di cento anni fa“, ai più aggressivi “quali capacità ha una comica a parlare di queste cose in una università?” fino ad insulti irripetibili.

Ho cercato in tutto il veb il video o il testo del discorso di Paola Cortellesi alla Luiss. Non l’ho trovato; probabilmente non c’è: sarebbe saltato subito fuori visto il clamore e i pochi giorni trascorsi.

Ho scritto alla LUISS dove gentilmente mi hanno confermato che il discorso integrale non è stato pubblicato in attesa dell’autorizzzione (dell’artista?) che è appena arrivata: il video sarà pubblicato nei prossimi giorni sul sito della LUISS.

Tutto ciò mi spinge ad una riflessione: non essendo on line (o di difficilissima reperibilità) il discorso di Paola Cortellesi, su cosa si basa la caterva dei commenti dei frequentatori dei social? Erano tutti nel salone della Luiss? O sul sentito dire? O sul “telegrafo senza fili”, o su preconcetti verso l’argomento o verso l’artista?

Per parte mia, attenderò di vedere il video integrale per dire, eventualmente, la mia. Non mi accoderò agli Hater del sentito dire che si sono laureati non alla LUISS, ma alle Università di Facebook, o di TikTok.

E gli hater sono pericolosi. Ne uccide più la penna (ora, la tastiera) della spada. Vedete cosa è successo alla ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano che aveva risposto per le rime ad una recensione i un cliente che lamentava di esser stato seduto fra “gay e disabili”. . Prima si è messa in dubbio la veridicità del post del cliente, poi la macchina del fango si è scatenata. Risultato: la ristoratrice si è suicidata.

Il problema degli hater, degli odiatori seriali, del revenge porno è molto serio. Purtroppo la soluzione non può essere quella di bloccare i social, nè di un controllo preventivo umano di ognuno dei miliardi di post che arrivano ogni giorno. Il controllo automatico ha i suoi limiti. Ho citato su un pos il libro di Federico Rampini “Su#c#dio occidentale” e quella parola ha comportato la mia “bannatura”. Ho sostituito la parola incriminata con “Declino” e tutto è andato liscio.

Secondo me una soluzione – parziale, ma meglio che niente – da applicare nel nostro Paese (non abbiamo giurisdizione sui Paesi esteri) potrebbe essere l’obbligo per gli utenti dei social di postare con il loro vero nome e cognome e far conoscere al gestore del social la loro vera identità e indirizzo Email. Gli strumenti ci sono: quante volte, per proseguire, devi inserire un codice che ti hanno mandato sulla casella postale che hai indicato?

Il fenomeno non si estinguerebbe, ma si ridurrebbe di molto.

Ma c’è un ultimo argomento, ancora – forse – più pericoloso.

Da qualche mese tutti gli utenti di Facebook hanno ricevuto un messaggio, che in poche parole diceva così: “o paghi e vedi senza pubblicità, oppure ne vedrai tanta tanta.” Ovvimente io non ho pagato e, ormai ci sono tre/quattro annunci pubblicitari “sponsorizzati” ogni post di “amici” o di “pagine che ti interessano”.

Solo un mezzo per avere un social gratis? Avete mai sentito parlare delle pubblicità orientative? Sì, ogni pubblicità orienta il gusto del’utente: “bevi l’aranciata X , invece dell’aranciata Y”, ma spesso non si limita a quello: non so se avete notato quante pubblicità sono spuntate sul tema “armamenti”. Decollo del caccia X, bombardamento del bombardiere Y, insomma post basati sulla situazione geopolitica. E questi non influenzano l’acquisto di un prodotto, bensì l’orientamento delle idee.….

E’ più di un anno che il Governo Meloni cerca di governare l’Italia. Ad onta di evidenti scivoloni di alcuni componenti la sua squadra (Lollobrigida e lo stop al frecciarossa, oppure il divieto alla carne sintetica che ancora non c’è e sulla quale non ha alcuna competenza [competenza Unione europea]; La Russa con l’interrogatorio e l’assoluzione preventiva del figlio accusto di violenza sessuale o Gasparri con l’esposizione in Parlamento della carota per Sigfrido Ranucci di Report; oppure gli svarioni sull’immigrazione di Piantedosi (“carico residuale” e “io non manderei mai i miei figli su quei barconi”) e della stesssa Meloni (Piano Mattei? Desaparecido!. Accordo con la Tunisia? Fermo! Centri di detenzione in Albania? Bloccati dalla Corte costituzionale albanese) oppure le figure del Ministro dell’istruzione Sangiuliano che vota i libri ad un premio letterario pur ammettendo di non averli letti o che diffida prevenivamente una trasmissione radiofonica a smettere di prenderlo in giro; o la coppia Del Mastro-Donzelli che spifferano in Aula documenti di limitata divulgazione; oppure, ben più grave ministri e sottosegrtari indagati che continuano bellamente a fare il loro mestiere. O, ancora, un ministro che chiede 12 milardi per costruire un fantomatico ponte per raggiungere il vuoto dell Sicilia dove un treno per raggiungere Trapani da Messina non impiega meno di 10 ore.

Ebbene la Meloni (non la squadra di Governo) continua a mantenere alta la percentuale di voti attribuita dai sondaggi.

Che in Italia, come in tante altre parti del mondo si stia affermano la Democratura invece della Democrazia?

La democratura come in Russia, Turchia, Iran, Cina, alcuni Paesi centroamericani. Per questi popoli, rinunciare a quelle che noi chiamiamo “libertà fondamentali” come la libera candidatura alle cariche elettive, la libera contestazione dell’attività di governo, il libero pensiero, in cambio di sicurezza e sviluppo economico e di ricchezza è un affare vantaggioso. Ormai, nell’era dei social e della pancia piena (la “fame” ormai sussiste solo nell’Africa sub sahariana ed in India), l’obiettivo del popolo non  è la libertà di espressione, bensì il capo firmato, l’ultimo modello di smartphone o l’ultima creazione di McDonald. Il distacco fra il popolo e la politica è totale. Orrendo!

Noi siamo abituati alla Democrazia di modello ateniese. Vi ricordate il discorso di Pericle agli ateniesi nel 431 a.c.? :

“Qui ad Atene noi facciamo così.

Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.

Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.

Qui ad Atene noi facciamo così.

La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.

Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.

Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.

Eccetera: l’integrale lo trovate qui: https://sergioferraiolo.com/2023/01/13/questa-e-la-nostra-democrazia/

Ben diverso dall’attuale dove il Parlamento non è ridotto ad un’aula sordita e grigia, bensì ad una schiera di disoccupati, dove si accusa il Presidente della Repubblica di avere troppi poteri.Dove non c’è discorso del Presidente del Consiglio che non accusi privati cittadini, con nome e cognome, di essere contro il Governo, come se questo fosse un crimine (Chiara Ferragni, Saviano) e sempre più arrabbiata. come se fosse la inteprete del film di Almodovar “Donne sull’orlo di una crisi di nervi

Qualcosa non va nel Governo, è sotto gli occhi di tutti, soprattutto l’arroganza come un sottsegretario che chiede alla RAI, servizio pubblico, di non madare in onda una puntata di Report ove di ipotiza , con buona dose di argomenti, che il sottosegretario stesso si sia appropriato indebitamente di una opera d’arte; ovvero come un dirigente RAI, sevizio pubblico, che al raduno di Atreju afferma “Noi di Fratelli d’Italia“. E,ripeto, La Russa, presidente del Senato, seconda carica dello Stato, che ammette che la riforma costituzionale è intesa a limitare i poteri del Capo dello Stato.

Tutto questo, e molto altro che ho omesso, testimonia il passaggio nel nostro Paese dalla Democrazia compiuta alla Democratura o Democrazia illiberale.

Io personalmente preferisco la democrazia compiuta di tipo ateniese, ma non posso esimermi da segnalare qulche punto a favore della democrazia illiberale.

La nostra democrazia contiene parecchi lacci e lacciuoli, alcuni previste dall Costiuzione, altri semplici superfetazioni di prassi costiuzionali e legislative.

Già due Camere perfettamente uguali – che rispettano pedissequamente i risultati elettorali dei singoli partiti – sono perfttamente inutili. Ci si mettono anche i Regolamenti parlamentari che permettono l’ostruzionismo con migliaia di emendamenti su un medesimo articolo.

Sull’immigrazione siamo fermi al momento repressivo, quando sarebbe più semplice e produttivo prevedere percorsi legali di ricerca lavoro di cui abbiamo estremo bisogno sia per la crisi demografica, sia per l’assenza di manodopera quaificata. Eppure sarebbe così semplice, anzichè affidarsi alla repressione (vedi qui: https://www.amazon.it/LUnione-europea-limmigrazione-lasilo-Tampere/dp/1080713832/ref=sr_1_3?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=3IJOMISTUQCLA&keywords=sergio+ferraiolo&qid=1702929055&sprefix=sergio+ferraiolo%2Caps%2C95&sr=8-3), affidarsi a innovativi perori regolari di ingrasso come nella dimenticata proposta legislativa del Senatore Massimo Livi Bacci (vedi qui: https://www.senato.it/leg/15/BGT/Schede/Ddliter/26872.htm) che , in modo semplice, affronta il tema degli ingressi regolari per lavoro.

Che dire poi del potere interdittivo dei sindacati che non rappresentano altri che i dirigenti dei medesimi sindacati?

Bisognerebbe provvedere alla riforma dei sindacati e dei partiti come ho già scritto qui.

Per i sindcati: https://sergioferraiolo.com/2017/09/30/sindacati-partiti-politici-e-democratura/

Per i partiti politici: https://sergioferraiolo.com/2022/09/04/perche-non-regolamentiamo-i-partiti-politici-2/

Con queste due riforme potremmo migliorare, e di molto, l’efficienza del Parlamento.

Personalmete non sarei del tutto ontrario alla Democratura, purchè sia efficiente e trainata da un Governo competente al qual dare fiducia incondizionata. Purtroppo questo non è il caso dell’Italia: abbiamo un governo da barzelletta.

La vedo dura; la vedo come un gelido inverno che ci attende. https://sergioferraiolo.com/2023/09/23/era-il-2018-e-napolitano-predisse-quello-che-ora-succede/

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