Nella pratica buddista il mandala indica un diagramma circolare costituito, di base, dall’associazione di diverse figure geometriche e simboleggia la creazione dell’universo partendo dal centro.

Tralasciando il significato simbolico, è stupefacente la pazienza dei monaci che “creano” il mandala. Su un disegno abbozzato a matita, fanno cadere minuscoli grani di polvere colorata. Utilizzano una piccola cannuccia d’argento (come forma simile ad una penna Bic senza punta e contenitore di inchiostro) che riempiono di polvere. Poi, sfregandola con uno stelo, provocano la caduta del singolo grano di polvere sul punto predeterminato.

Per i mandala più grandi di circa due metri di diametro ci vuole un continuo lavoro di più di una settimana.

Visto però che il vero mandala è solo un concetto filosofico e quello disegnato ne è solo una umana rappresentazione, dopo qualche giorno viene distrutto, a simboleggiare la caducità delle cose umane.

La foto è stata scattata in un monastero del Ladakh

making Mandala