Caro Segretario Zingaretti, il PD – giustamente – nelle prime tre votazioni al Parlamento sulla legge costituzionale “tagliaparlamentari” si espresse con un convinto NO!. Troppe ed evidenti sono le distorsioni che questo taglio lineare senza contrappesi porta all’attività parlamentare a cominciare dall’impossibilità per Aula e Commissioni di funzionare contemporaneamente. Il PD ha ben in testa che altre sono le cause di un non perfetto funzionamento del Parlamento: in primis i Regolamenti parlamentari, difficili da cambiare perché hanno rango di leggi costituzionali, le assurdità della conferenza dei capigruppo che deve decidere all’unanimità etc etc. Purtroppo alla quarta votazione il PD, pur di formare il nuovo Governo ha ceduto alla chimera populista dei Cinquestelle del “fantastico risparmio” (?) e della punizione della Casta e ha votato SI’, circondando, comunque il suo assenso a precise condizioni di riforme legislative che dovevano andare di pari passo, a cominciare da quella elettorale. Ci è andata male. Ci hanno fregato. La legge elettorale è di là da cominciare i primi passi, il resto delle riforme? Missing. A queste condizioni è lecito ritirare, con onore, la parola data e tornare sulle posizioni di prima. Inadimplendi non est adimplendum. Un taglio dei parlamentari non accompagnato da altre riforme è deleterio e pericoloso. Che chi si riconosce nel PD voti NO al referendum
Caro Segretario Zingaretti, non si renda complice di questo attentato alla democrazia, alla rappresentatività, all’autonomia del parlamento che diverrà un manipolo di nominati succubi delle segreterie dei partiti. La prego. Dia una chiara indicazione di votare NO al ReferendumCostituzionale
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