il 20 e 21 settembre prossimo saremo tutti chiamati ad esprimere il nostro voto sul referendum inteso ad operare un taglio lineare ai parlamentari. I Deputati scenderebbero da 630 a 400 e i Senatori da 315 a 200. Fra Coronavirus, contemporanee elezioni regionali e comunali e, soprattutto, l’incertezza dei partiti a prendere posizione, l’argomento è ancora perlopiù confuso. Molti sono i punti oscuri. I partiti, tranne i Cinquestelle, promotori del “taglio” (anche se non era nel loro programma), sono abbastanza ondivaghi secondo le convenienze precedenti; non hanno una posizione definita passando da un NO netto ad un Sì sofferto come il PD oppure da un Sì ad un forse No come Forza Italia. Gli elettori sono abbastanza confusi: la diminuzione de parlamentari è ovvio che comporti un sia pur minimo risparmio. Ma tale risparmio è valido per contrastare i sicuri effetti negativi? E tutti gli altri vantaggi, sbandierati dai promotori, sono reali o sono fake news? Sono un burocrate, avvezzo ai regolamenti del Parlamento, che ho frequentato come tecnico per oltre 20 anni. Ho tentato di metter un po’ in ordine le cose che so e che mi fa piacere condividere con voi. Non pretendo di avere la verità in mano, ho cercato solo di documentarmi e quello che ho imparato mi fa piacere metterlo a disposizione di tutti coloro che avranno la bontà di leggermi e seguirmi.

In quattro post che pubblicherò, a partire da domani, 2 settembre, su Facebook (platea ampia) e sul mio blog https://sergioferraiolo.com, che mi permette, però, una migliore formattazione e l’inserimento – impossibile su FB – degli indispensabili link di approfondimento e spiegazione, cercherò di raccontare se le motivazioni dei promotori del Referendum siano concrete o siano campate in aria, se i grandi vantaggi sbandierati dai promotori siano reali o meno ed, infine, quali saranno, oltre al “taglio”, le conseguenze del Referendum.

Seguitemi, se vi va.