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L’altra sera ho visto a cinema un non indimenticabile film francese, il gioco delle coppie, su letteratura e tradimenti.

Tradimenti a parte, la trama racconta di un editore incerto se passare o meno al libro elettronico, l’Ebook, in quanto nostalgico e amante del fruscio e dell’odore della carta.

Non essendo il film trascendentale, la discussione post film si è spostata proprio sul confronto libro cartaceo ed Ebook.

La maggioranza era nettamente a favore del libro tradizionale, ma quando ho cominciato a chiedere le motivazioni sono rimasto un po’ stupito. Certo il campione non era statisticamente rappresentativo, troppo sbilanciato verso una età non più verde e verso una solida cultura, purtuttavia non riuscivo a comprendere le motivazioni, più estetiche e nostalgiche (abitudinarie) che pratiche.

Il libro è il libro. Adoro il profumo ed il fruscio della carta. Mi piace andare avanti e indietro e rileggere passi già letti. Mi piace vedere il libro, il suo dorso, la copertina. Mi piace guardarlo e ripercorrere le emozioni che mi ha regalato. Il libro è un’emozione.

Rispetto tutte queste opinioni, ma mi sembra che tutte vadano a convergere sul “vestito” del libro e non sul suo contenuto. Chissà se, quando si passò dal papiro alla pergamena, ci fu chi avversò tale “innovazione” esprimendo il suo favore per il lento svolgersi del papiro che, un giro per volta, manifestava nuove parole. Oppure se ci fu chi respinse i nuovi supporti preferendo la tattilità delle tavolette di cera o di quelle di terracotta.

Ancora, esiste chi disdegna le “edizioni economiche” o le “edizioni tascabili” per la qualità inferiore della carta o della stampa.

Secondo me è il contenuto che conta. La Commedia di Dante è divina sia nell’edizione illustrata da Gustave Dorè sia in quella in brossura. Chissà se qualcuno sposa una donna per il suo vestito e non per ciò che quel vestito contiene.

E, visto che di “vestito” si tratta, fatemi spiegare perché  io preferisco leggere il “corpo” del libro su un E-reader, Kindle o Kobo o altri che sia.

  • Amo leggere. Ho la casa (piccola) piena di libri. Non c’entrano più; odio buttarli. Ora con il Kindle ho una enorme biblioteca nell’Hard disk del computer.
  • Un libro medio in brossura raggiunge e supera il mezzo chilo; un Kindle pesa 205 grammi sia che contenga un libro, sia che ne contenga 1.000.
  • Spesso leggo in viaggio, sul treno o in vacanza: nel Kindle entrano più di mille libri. Se son di più vanno in cloud o sull’Hard disk.
  • Se sono presbite (ahi, l’età), non devo mettere gli occhiali se leggo e toglierli ogni volta che qualcuno mi chiama: semplicemente ingrandisco il carattere tipografico che, anzi, posso scegliere secondo i miei gusti.
  • A differenza dei telefonini o dei tablet posso leggere anche sotto l’ombrellone: lo schermo non riflette la luce.
  • La retroilluminazione è diretta verso il retro del Kindle e non verso i miei occhi: leggo per ore senza stancarli.
  • Gli Ebook costano meno dei libri normali. L’acquisto è semplicissimo: vado su Amazon con il mio account, scelgo il libro, pago con carta di credito e, se sono in ambiente Wi-Fi, me lo trovo subito già pronto su tutti i miei dispositivi, altrimenti me lo scarico come qualsiasi file e lo inserisco nel Kindle. Il Kindle legge anche i miei file di testo e i miei .pdf.
  • Dentro ci trovo già il dizionario inglese ed italiano: se non conosco il significato di una parola dell’Ebook, la tocco e mi si apre la finestra con il significato o la traduzione. Mi piace un passo del libro? Lo evidenzio e posso salvarmelo come nota o condividerlo via Email o pubblicarlo su Facebook. Ovviamente posso inserire quanti segnalibri voglio per ritrovare più facilmente il passo che volevo rivedere.
  • Il Kindle misura 16,5 x 11,5 x 0,85 cm., entra nella tasca posteriore dei pantaloni. Puoi averlo sempre con te come il telefonino.
  • E se me lo sono dimenticato e proprio mi vien voglia di continuare a leggere quel romanzo che tanto mi intriga, accendo il telefonino o il computer, avvio l’app Kindle, seleziono quel romanzo che stavo leggendo che si aprirà proprio alla pagina sulla quale avevo smesso. Insomma, il libro è indipendente dal Kindle. In qualunque parte del mondo sono, con un computer o un telefonino collegato ad internet, col mio account Amazon, posso leggere e continuare a leggere ogni Ebook acquistato.
  • Se perdo il Kindle e ne acquisto uno nuovo, o una nuova versione, tutti i miei libri mi vengono scaricati automaticamente dal cloud.
  • Con gli Ereader, come il Kindle, se mi viene la voglia di scrivere un libro, posso farlo e pubblicarlo istantaneamente nella biblioteca di Amazon, scegliendo il titolo che voglio e il prezzo che voglio far pagare, senza intermediari come editori o rivenditori. Resta da vedere se, poi, il pubblico lo comprerà.

Io ci ho provato. Ne ho pubblicati diversi (li trovate cliccando qui) e, devo dire, che si vendono, forse anche per i prezzo molto basso: 1 euro.

Tutto oro? Naturalmente no.

E’ un fatto che – dopo un inizio esplosivo – negli ultimi anni, secondo i pochi dati disponibili, l’ascesa degli Ebook va rallentando (incremento solo del 3,2%  nelle vendite, ma diminuzione del 15% dei titoli pubblicati) secondo i dati dell’Associazione Italiana Editori (AIE) che proprio oggi pubblica il suo rapporto sullo stato dell’Editoria.

Perché? Secondo me la causa principale è il prezzo.

L’Ebook ad Amazon o a chi lo produce non ha un costo marginale: la piattaforma informatica è sempre quella. I libri cartacei, invece, costano un tot per la carta, un tot per la stampa, un tot per il trasporto, un tot per il rivenditore. La differenza di prezzo non corrisponde a queste diversità. Gli Ebook di grido, quelli dei titoli in classifica costano circa due terzi del prezzo del cartaceo con le classiche limitazioni dell’Ebook: non puoi prestarlo, non puoi trattarlo come una cosa materiale. Il prezzo è troppo alto rispetto alle spese.

E così, per gli Ebook sta succedendo quello che è successo per il software, per i film, per la musica. Gli Ebook vengono craccati, piratati e offerti gratis su internet. Ho già detto che anche io sono fra quelli che pubblicano Ebook. Come molti internauti ho un “Google alert” sul mio nome: Inserisco una stringa di lettere (in questo caso il mio nome e cognome) e Google mi invia una Email ogni qualvolta il mio nome appare su una nuova pagina. Ebbene, spesso gli avvisi di Google alert riguardano copie dei miei Ebook su pagine che non sono Amazon e che permettono un download gratuito. Se c’è chi perde tempo per rendere disponibili i miei libri non certo famosi, ritengo che i best sellers si trovino gratis con facilità. Gli autori e gli editori digitali dovranno fare la scelta di chi produce film e musica (cessione dei diritti a terzi che li “pubblicano” in abbonamento, vedi Netflix o Prime, o iTunes o Spotify) o chi produce software, abbassando, e di molto i prezzi.

Se si continua con l’alto prezzo imposto dall’autore o dall’editore estraneo alla piattaforma informatica di vendita, dubito che gli Ebook sostituiranno mai il libro cartaceo.

C’è poi la classica crisi di abbondanza. Su internet anche l’asino può dire la sua e può pubblicare un Ebook senza alcuna spesa: ci sono migliaia e migliaia di nuovi titoli ogni anno: tutti quelli che avevano il classico libro nel cassetto lo hanno pubblicato. È venuto meno il filtro dell’editore, la sua garanzia. Accanto a Ebook pregevoli c’è tanta, tanta spazzatura. Purtroppo un libro si giudica solo dopo averlo letto e pagato.

E voi che ne pensate?

Preferite gli Ebook o, ancora, i libri cartacei?

 

Ereader ed Ebook

Mi faccio un po’ di pubblicità. Ho l’abitudine di raccogliere i ricordi di viaggio in volumetti che pubblico su Amazon in formato Ebook. Oggi ho pubblicato quello sulla Cambogia. Ho raccolto in questo libretto le mie impressioni di viaggio, nel gennaio/febbraio 2014, per fissarle nella memoria e sulla carta e per rendere partecipe, chi vorrà leggerlo, delle mie sensazioni, delle mie riflessioni su quel Paese che non è solo i templi di Angkor.
Ho ritenuto opportuno arricchire il testo di mie fotografie che ritraggono quello di cui parlo e, per non appesantire la lettura, di collegamenti ipertestuali agli alberghi, ai luoghi e agli argomenti che esulano un po’ dal racconto personale.
Ovviamente, questo testo non è una guida, non ne ha né la completezza né la pretesa. E’ solo un racconto di impressioni e ricordi di un viaggio bellissimo che, spesso, in una guida non trovano posto ma, forse, meglio di una guida possono raccontare e spiegare un Paese in corsa veloce verso la modernità.
Phnom Pehn, Siem Reap, i famosi templi, i tristi ricordi della sanguinosa dittatura, il Mekong, Kratie, la regione di Ratanakiri sono raccontati con la voce e le riflessioni di un viaggiatore curioso.

Per chi volesse vederlo, o comprarlo, il link è qui: http://www.amazon.it/Cambogia-pietre-fiumi-villaggi-Ferraiolo-ebook/dp/B00LG5YNK6/ref=sr_1_1?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1404329081&sr=1-1&keywords=cambogia+pietre

Oppure cliccando Clicca qui

Questa è la copertina. Buona lettura

Racconto di un bel viaggio in Cambogia

Racconto di un bel viaggio in Cambogia

Ho deciso di mettere in linea alcuni ricordi di viaggio. Pensieri ed emozioni di un luogo lontano, il Mustang nepalese, ancora per un po’ chiuso al nostro mondo, fin quando non sarà completata la strada che, dalla Cina, arriverà a Pokhara.

I ricordi son disponibili cliccando qui, ma per chi volesse “vederli” è possibile andare sui video della prima e della seconda parte.

Un monastero a Lo Mantang

Un monastero a Lo Mantang

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