Eh, sì, oggi a Roma fa caldo, tanto. Meglio riandare ad un viaggio in una valle fresca dell’Himalaya indiano, la valle dello Zanskar, e al suo capoluogo Padum. Fuori dal mondo, in alta quota, aria frizzantina con vista sulle alte vette. Ecco, il caldo è già diminuito.
Uno dei posti più belli che ho visitato è la povera e martoriata Siria. Popolo colto, aperto, luoghi stupendi come Aleppo, Mari e (scusate l’autocitazione) Sergiopoli.
Ma il gioirello più prezioso è Palmira, città nel deserto della regina Zenobia. E la cosa più bella è che esiste, allora un po’ vecchiotto, un albergo chiamato proprio Zenobia situato all’interno degli scavi. L’emozione, soprattutto notturna di sorbire un tea dalla terrazza degli alberghi guardando lo splendore della antica città è molto forte.
Particolare divertente: nel cortile dell’albergo fa bella mostra di se un calesse dei primi del ‘900.
Un simpatico contrasto.
Vi ricordate il film di F.F.Coppola Apocalipse now? E’ un film del 1979 che racconta la guerra del Vietnam e la ricerca di un colonnello USA scomparso, probabilmente un disertore. La storia è ambientata su una piccola imbarcazione che risale il fiume Mekong. Scenari di guerra. Napalm, distruzione. Uomini resi folli dalla folle guerra.
Oggi il Mekong è un meraviglioso fiume da risalire lentamente, osservando l’economia acquatica tipica di quei posti. Scenari da sogno. Un viaggio da mettere in programma.
Una volta c’era il viaggiatore, ora c’è il turista. Il viaggiatore si accontentava di vedere poche cose in un tempo lungo. Ora il turista deve percorrere dieci Stati in dieci giorni; magari non gustandoli neppure, tanto li vedrà dopo nelle foto scattate.
Ed anche i mezzi di trasporto si adeguano. Anni fa i rari visitatori erano condotti nelle Gole di Todra, in Marocco, a cavallo di un docile asinello, uno per uno, lentamente, per non affaticarli e per non farli bagnare nel fiume.
Oggi no. I viaggiatori devon correre, perchè nello stesso giorno devon “vedere” anche Ouarzazate o le Gole di Dadès .
Niente asinello, bensì potente fuoristrada… e di corsa.
Purtroppo, quando i due mondi si incontrano, come al solito, è il più antico ad avere la peggio.
Pian piano l‘apartheid in Sud Africa sta finendo, ma evidenti tracce rimangononel tessuto sociale e urbanistico. La foto qui riprodotta è di una cittadina vicina alla desolation valley. La parte inferiore è composta di case ordinate, belle, English style, villette unifamiliari in legno. L aparte in alto a sinistra è la township abitata dai cittadini di pelle nera.
Paesaggio naturale molto bello, paesaggio antropico molto meno.





