Inizio anno rilassato. Partenza in pullman quasi alle 10 per Mandalay. 4 ore di relax su strade, interrotte da un fortuito incontro con un’altra cerimonia di inizio di noviziato. Quello che vediamo è ancora il primo dei tre giorni di festa e i novizi sono ancora vestiti con ricchi abiti civili bianco e oro.
La famiglia deve essere ricca perché il corteo che li accompagna è numeroso e comprende carri e cavalli riccamente addobbati di nastri e piume colorati. Il corteo si muove lentamente, gira sulla strada asfaltata e si perde dietro i rossi dossi che la costeggiano.
Ora che ce lo hanno spiegato mi piace scommettere su quanto tempo il novizio riuscirà a convivere con le dure regole del buddismo: sveglia alle quattro, due ore di meditazione, colazione, ancora meditazione, studio, etc. Un mese, un anno…o forse per la vita.
Qualche foto ai novizi e alle ultime pagode (o, piuttosto, stupa) di Bagan e riprendiamo la strada.
Non sono moltissimi i chilometri da fare, ma la strada è pessima e le soste sono l’obbligo.
Visitiamo un laboratorio artigianale che produce sottilissime lamine d’oro.
Il procedimento è solo meccanico: si tratta di battere l’oro finché non diventa una lamina spessa uno o due decimi di millimetro. Ma per garantirne la linearità e la omogeneità non basta il pesante martello. Sul piano di battuta in ferro viene posta una base di bambù che attutisce il colpo e un pezzo di pelle di cervo per favorire il rimbalzo. Ci spiegano che a fare appiattire la lamina non è tanto il peso del colpo di martello quanto il calore prodotto dallo sfregamento.
Non so perché ma, come tante altre mi sembra una recita per turisti.
Soliti souvenir: orecchini in foglia d’oro, Buddha ricoperto di foglia d’oro, foglie ricoperte di foglia d’oro, etc…
Tanto traffico, la visita alla Pagoda è rinviata a domani.
Albergo grattacielo in una città, Mandalay, che la Lonely sostiene di essere brutta (vedremo), piena di traffico e di smog (abbiamo visto). Brutto palazzone squadrato di dodici piani senz’anima. Anche il bar posto sulla terrazza è privo di attrattive. Ci sostiamo per lo aperitivo. Cena. Nanna.
Ma il viaggio continua …