Archivi per il mese di: agosto, 2012

Roma è una città piena di turisti, da sempre. Il turista è sempre stato considerato una persona “ricca”, sia perché è in grado di muoversi per diletto, sia perché di mente aperta a conoscee nuove realtà.

Eravamo abituati a vedere turisti americani, francesi, tedeschi, spagnoli ma, col tempo, i Paesi da dove provengono i turisti cambiano. cittadini di altri  Paesi, con usi e costumi diversi dai nostri, hanno ora la possibilità di visitare il nostro. Ed in alcuni luoghi possono rappresentare la maggioranza.

Nella foto qui sotto, è evidente la sorpresa dell’unica ragazza “occidentale”:

Sempre alla ricerca di un luogo fresco e tranquillo dove passare il Ferragosto?

Altri due suggerimenti.

A chi piace la tranquilla serenità del lago, suggerisco questo magico specchio d’acqua nello Zanskar indiano, a 4200 metri d’altezza. Vi assicuro il fresco.

 

Oppure, per chi vuole fuggire dalla pazza folla estiva, dai rumori delle spiagge dai tormentoni musicali, posso consigliare, sempre nello Zanskar, questo minuscolo villaggio abbarbicato sulla montagna, con il monastero che gli fa da corona.

Silenzio rotto solo da preghiere e canti dei monaci buddisti.

Eh, sì, dopo qualche mese di siccità, è piovuto a Roma.  Temporale estivo, ma qui facciamo le cose in grande.

Temporale a Roma

E’ quasi ferragosto. Giornata di festa. Desiderio di un posto tranquillo e fresco.

Anche se questa non è la stagione adatta, nel mio immaginario un bel posto dove trascorrere la giornata è questo.

In Vietnam, ad Hanoi. Un bellissimo giardino.

Il culto e l’onore reso ai propri cari defunti esiste in ogni parte del mondo. Fa parte dell’innato bisogno degli uomini di ricordare e di essere ricordati. Achille ai Mirmidoni, Foscolo a Pindemonte sono solo due esempi.

Ben diverso però è il sistema usato nei vari tempi e nelle diverse culture per “smaltire” il corpo del defunto.

La nostra cultura tradizionalmente preferisce l’inumazione, anche se in diverse forme fra le tre religioni monoteiste, l’induismo la cremazione, altre praticano ancora l’imbalsamazione.

Esistono altri modi, anche i più strani, specialmente nelle zone di confine fra diverse culture e diverse religioni.

Nell’alto Nepal, ad esempio, il corpo del defunto è considerato alla stregua di una lampadina fulminata. Serve ed è rispettato e amato finché dà la luce e funziona. Quando la luce (=l’anima, l’essenza dell’essere umano) non c’è più l’involucro che conteneva la vita si getta alla stregua di un vestito usato e rotto.

Il corpo dopo tre giorni dalla morte vien preso in consegna dai becchini che lo fanno a pezzi, lo impastano con la farina e lo pongono, a disposizione dei cani, dei corvi e degli avvoltoi in apposite spianate dove in urna bruciano odorose bacche. Scritte beneauguranti sono formate con sassi lungo i costoni o incise nella roccia. Sono luoghi nascosti, inaccessibili ai locali ed ai turisti, luoghi ove si consuma il “ritorno” della carne al ciclo della natura.

Questo per chi può permettersi questo rito. I cadaveri dei poveri vengono gettati direttamente nei fiumi.

sergioferraiolo

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